(di Roberto Falaschi) – Con l’avvicinarsi delle prossime elezioni per il Parlamento Europeo la domanda che mi sono posto, così come moltissimi cittadini europei ed italiani in particolar modo, è stata “ma veramente devo andare a votare per un Parlamento dalle quasi inesistenti prerogative?” a seguito della quale immancabilmente mi si è presentato l’altro quesito, e cioè “se voto, a chi dare l’appoggio?”.
La risposta che mi è apparsa immediata per questo secondo interrogativo è stata quella di guardare la situazione politica italiana e di cominciare a ragionare per chi voterei alle elezioni nazionali se si tenessero adesso, passando in rassegna non solo i partiti, ma anche i leader dei vari schieramenti. Dal buio della situazione italiana mi è apparsa una risposta che è sembrata ragionevole. Io darei la mia eventuale preferenza in un contesto ben diverso dal nostro e che per nulla assomiglia allo sconquasso italico, ergo vediamo che succede se vince in quel Parlamento uno schieramento piuttosto che un altro ed in relazione al risultato chi potrà essere il presidente della prossima Commissione Europea che mi dovrò sorbire per il quinquennio a venire.
Se vince la sinistra indubbiamente verrà nominato a presiedere la Commissione Martin Schultz, noto estremista sostenitore del rigore più assoluto e, nella migliore delle ipotesi, definibile ostile all’Italia. Egli è il candidato portato dall’Alleanza Progressista dei Socialisti Democratici, ossia di uno dei due schieramenti che potrebbero ottenere la maggioranza. Certamente non abbiamo bisogno di una persona ostile all’Italia e quindi ai nostri interessi nazionali, che sono quelli che devono fare agio su tutto, indipendentemente dal proprio credo politico riguardo alla nostra politica interna.
Ove invece fosse l’altro grande schieramento possibile vincitore, cioè il Partito Popolare (PP), a riportare la maggioranza verrebbe ad essere il suo candidato Jean Claude Junker, persona che nel corso degli anni si è dimostrato scevro da ideologie ed equilibrato nei suoi giudizi ed atteggiamenti, definibile un moderato liberale centrista.
Altri gruppi saranno di scarsa rilevanza all’interno di quel consesso, salvo pesare solo per la nomina del Presidente della Commissione.
Sappiamo bene per esperienza che la Commissione Europea non è “molto saggia”, figuriamoci se dovesse essere presieduta da un estremista fautore del rigore più estremo e fortemente ideologizzato.
Avendo quindi assunto che nel mio interesse di cittadino italiano sarebbe meglio che assumesse quell’incarico Junker, mi sono chiesto chi votare affinché prevalga in quel Parlamento il Partito Popolare e mi si è materializzata nella mente una piccola rosa di partiti italiani aderenti al PP che potrebbero superare lo sbarramento del 4%: Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega Nord.
Le considerazioni suesposte mi hanno automaticamente convinto dell’opportunità di andare a votare, non fosse che per evitare la Presidenza Schultz, e quindi il primo quesito che mi ero posto è risolto: andrò a votare.
Nel segreto dell’urna però sarà da prendere la decisione su quale simbolo mettere la croce e quale nome inserire. In realtà la decisione l’ho presa ed ognuno dei cittadini che avrà scelto responsabilmente di recarsi alle urne potrà scegliere come comportarsi…e che vinca chi meglio difenderà gli interessi dei cittadini italiani.
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