(di Roberto Falaschi) – Per poter implementare un programma volto a contenere sia l’invasione islamica dell’Europa, sia l’islamizzazione interna del continente, quest’ultimo dovrebbe avere una sua propria personalità che al momento sembra latitare dato che l’ideologia europea così come imposta da Bruxelles, soprattutto con lo scarsamente noto ai cittadini Dialogo EuroArabo, rigetta quel necessario orgoglio identitario indispensabile ad ogni organizzazione per prosperare e si sottomette di fatto al predominio islamico.
Se i diversi Stati europei si sono formati con culture differenti ciò non significa che esse non siano compatibili e correlabili dato che nella sostanza derivano tutte da una stessa radice risalente all’antichità ed inoltre hanno sempre mantenuto stretti contatti, culturali, commerciali e competitivi.
L’interoperatività culturale degli europei è ampiamente dimostrata dall’assimilazione degli europei quando sono emigrati in altro stato del continente. Sono scomparsi in quanto stranieri e diversi nell’arco di una generazione. Al contrario abbiamo musulmani che alla terza generazione sono ancora non solo un corpo estraneo, ma spesso ostile al paese ospitante come innumerevoli episodi provano inconfutabilmente. Questo comportamento è in linea con le prescrizioni del jihad così come interpretato dai teologi islamici fin dall’VIII secolo.
Nel Regno Unito il Vescovo di Canterbury dichiarò non essere contrario all’applicazione della sharia per le questioni domestiche tra musulmani. Ciò significa riconoscere il predominio del marito sulla moglie in ambito familiare, così come il fatto che in caso di separazione dei coniugi i figli vadano solamente ed indiscutibilmente all’uomo.
Parimenti vuol dire ammettere che il marito possa battere la consorte se lo ritiene opportuno, così come la separazione può essere stabilita solo dal marito, mentre la moglie la deve solo subire. Ecco questa è la parola corretta per la donna in ambito familiare: subire.
Quindi tutto quanto precede e molto altro, ma molto altro, viene accettato nel nome del multiculturalismo che pone sullo stesso piano ogni cultura, anche se contraria ai principi fondamentali di tolleranza e di libertà oltre che di parità fra i sessi. Naturalmente a quanto precede si deve aggiungere la rinuncia da parte dello stato ad esercitare la sua funzione giurisdizionale nel suo territorio.
E’ un puro suicidio e l’inizio di una capitolazione progressiva verso la totale islamizzazione del continente, dato che altri stati si comportano in maniera simile. Islamizzazione = sottomissione, ossia l’ accettazione di un regime teologico fermo al VII secolo d.C. ed immutabile come dimostrano ampiamente i fatti.
La domanda vera da porsi è se i personaggi che dirigono le sorti europee, sia in ambito nazionale che comunitario ed internazionale, oltre che religioso, siano coscienti delle conseguenze sul piano umano, culturale e collettivo di quanto vanno con estrema leggerezza affermando ed effettuando.
Sembra proprio che non lo siano. Una fra le tante dimostrazioni possibili dell’agire senza criterio e non avendo esaminato neppure superficialmente le conseguenze delle loro azioni di governo è dato dall’entusiasmo per le così dette primavere arabe che hanno semplicemente destabilizzato tutto il Medio Oriente.
Movimenti popolari non solo spontanei per alcune ridottissime élites, ma sponsorizzati dai suicidi paesi occidentali i cui dirigenti non hanno saputo guardare oltre la punta del loro naso… inesistente visto che non hanno avuto fiuto per le reali conseguenze dell’avvio di una destabilizzazione in un’area già su equilibri precari e prona a conflitti caldi.
E cosa dire della guerra alla Libia per eliminare Gheddafi, baluardo contro l’integralismo islamico e che comunque consentiva ai cittadini una vita sicuramente migliore e più sicura di quella che attualmente stanno vivendo i libici. Per non parlare dell’Italia che, legata alla Libia da un’alleanza, si è trasformata in amica dei suoi nemici ed ha inviato i suoi aerei a bombardarla.
Così l’Italia ha ulteriormente avvalorato la convinzione internazionale che non finisca mai una guerra dalla parte con la quale era alleata all’inizio. Vedi tra l’altro le due guerre mondiali e quest’ultimo episodio.
Esiste un alleato naturale nel contenimento contro l’islam ed è la Russia alla quale però si danno sanzioni economiche per seguire gli interessi degli Stati Uniti, il cui presidente, premio Nobel per la Pace, sembra essere un convinto guerrafondaio. Sanzioni che danneggiano l’U.E. più della Russia.
Quello che si comprende è che l’occidente svolge un’azione contraria ai suoi interessi vitali in campo internazionale e non ha il coraggio di attuare le misure necessarie a tutela della sua cultura all’interno.
Dai libri di storia si apprende di un’Europa fiera ed orgogliosa dei suoi progressi non solo scientifici, ma anche umani nel campo dell’uguaglianza fra tutti gli individui senza distinzione di sesso, nel rispetto delle credenze altrui e capace con il suo sistema produttivo di apportare gradatamente sempre maggior benessere ai cittadini.
Il sistema occidentale è stato copiato ed assimilato dalla maggioranza dell’umanità che così si avvia verso una vita migliore e più sicura per il rispetto dei diritti individuali insiti nel sistema.
Solo l’islam rifiuta l’adozione di una culturale che si è dimostrata, pur con i suoi difetti, il più conveniente per l’umanità. Ora la cultura occidentale, divenuta imbelle e votata al suicidio con la correttezza politica e con il multiculturalismo, si sta progressivamente sottomettendo al sistema religioso/culturale più retrogrado nei suoi aspetti fondamentali e che maggiormente limita la libertà individuale, come dice lo stesso suo nome “islam” (sottomissione).
Chi sa, forse l’occidente avrà un sussulto d’amor proprio e reagirà alla sua distruzione. Speriamo.
Altrimenti saremo entro pochi decenni tutti dhimmi o convertiti. Triste destino degli uomini e tragedia per le donne.
(fine)
La fine annunciata dell’Artico e dell’Antartico
giugno 18, 2016