Giornata importante quella di oggi per la ricerca epatologica: a Milano nell’Aula Magna della Clinica Mangiagalli è in corso il quinto convegno Nazionale della Federazione Liver-Pool “Nuove frontiere nella cura delle malattie del fegato“.
L’iniziativa si avvale del patrocinio del Ministero della Salute, del Centro Nazionale Trapianti e dell’Associazione Italiana per lo Studio del Fegato.
Si tratta di un’occasione di confronto fra il mondo medico, scientifico, la politica e il volontariato che intende puntare all’innovazione e al miglioramento dell’assistenza epatologica in Italia.
Presenti i migliori nomi dell’epatologia in Italia dall’ambito della ricerca, della chirurgia del fegato e dei trapianti, delle istituzioni e del volontariato: Patrizia Burra, Paolo Caraceni, Alessandro Nanni Costa, Luciano De Carlis, Luigi Rainiero Fassati (Direttore scientifico COPEV), Antonio Gasbarrini, Pietro Lampertico, Ignazio R. Marino, Vincenzo Mazzaferro, Mario Mondelli, Daniele Prati, Paolo Rebulla, Salvatore Ricca Rosellini, Giorgio Rossi, Ernesto Vitiello.
Al termine, una tavola rotonda delle Associazioni coordinata da Riccardo Bonacina e, nel pomeriggio, l’Assemblea annuale della Federazione.
All’organizzazione del convegno ha contribuito anche il Copev (Comitato per la prevenzione dell’epatite virale), una delle prime associazioni di volontariato nata in Italia nel campo della patologia epatica: sin dal 1992, anno della sua costituzione, opera nel campo della promozione di studi e ricerche sostenendo i programmi vaccinali volontari contro l’epatite A e B e aiutando le persone colpite da malattie epatiche croniche.
Molto attiva con le sue strutture mediche e assistenziali destinate ai malati, gestisce ambulatori a Milano, Sondrio, Lecco e Roma. Ne abbiamo parlato con il Presidente, l’avvocato Ernesto Vitiello (foto sotto).
“Il Copev era nato – ci dice – come Comitato nel 1987 dopo la morte di mia figlia con lo scopo di rendere obbligatoria la vaccinazione dell’epatite virale B – e nel giro di pochi anni siamo riusciti a raggiungerlo”.
Vi siete insomma mobilitati su aspetti concreti e pratici…
Direi proprio di sì: abbiamo contribuito, infatti, alla promulgazione della legge 191: un traguardo importante dato che all’epoca di epatite virale B morivano almeno tremila persone l’anno.
E oggi?
Adesso la si può considerare debellata. In seguito ci siamo trasformati in associazione mantenendo il nome Copev visto che era già conosciuto.
Quali aspetta affronta il Convegno dal punto di vista scientifico?
Oggi la problematica maggiore è l’epatite C contro cui non esiste vaccino: tuttora in Italia vi sono due milioni di malati. Nel Convegno si parlerà di tutte le cure a disposizione di tutti i malati di epatite compreso il trapianto del fegato.
Il conferimento da parte del Presidente Napolitano è uno stimolo ulteriore…
“La medaglia d’argento del Presidente Napolitano si aggiunge all’Ambrogino d’Oro assegnato dal Comune di Milano e ad un altro riconoscimento della Provincia.
In questi tempi di crisi dove latitano finanziamenti di ogni tipo, come fate a sostenervi?
Bella domanda: la nostra attività si regge grazie al cinque per mille, che rimane la fonte principale, e sui finanziamenti privati. Come Associazione facciamo quello che possiamo assegnando borse di studio e finanziando ricerche; operativamente gestiamo un ambulatorio e una casa d’accoglienza limitrofa all’Ospedale Maggiore, per la quale non abbiamo alcun finanziamento. Il COPEV punta sull’assistenza: le donazioni vengono destinate alla ricerca, in particolare allo studio della cellula staminale epatica per progetti di ricerca sul virus C, e all’attività clinica che si svolge presso l’Ambulatorio del Centro per il trapianto di fegato ”Beatrice Vitiello”: qui vengono assistiti i pazienti trapiantati o in attesa di intervento, mentre una casa accoglienza con 12 camere a due letti è pronta ad accogliere malati e accompagnatori che risiedono fuori Milano.
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ottobre 26, 2014