Si è svolto a New York, presso il Consolato generale d’Italia, il convegno promosso dall’on. Nissoli sulla previdenza italiana in Usa dal titolo: “Quale welfare per gli italiani del Nord America? La previdenza sociale a cavallo tra due mondi“.
Il convegno, che è stato preceduto da un incontro tra i responsabili dei Patronati e i dirigenti Inps, Conte e Ponticelli, è stato introdotto dal Console Generale, Natalia Quintavalle.
A seguire un breve saluto del membro del Cgie, Silvana Mangione, e il saluto dell’on. FitzGerald Nissoli (eletta in Nord e Centro America). Sono intervenuti l’on. Matarrese, il dott. Conte (direttore centrale Convenzioni internazionali Inps), il dott. Ponticelli (dirigente Inps) e l’on. Vargiu.
L’on. Nissoli si è detta “particolarmente felice” di introdurre un convegno che aveva proposto sin dall’anno prima “e che è di particolare importanza perché affronta un tema particolare per la nostra Comunità che vive negli Usa ed al quale daranno risposta gli illustri ospiti che vengono dall’Italia”; ospiti che sono stati ringraziati per la disponibilità a recarsi fino a New York per ascoltare le esigenze della Comunità italiana all’estero e spiegare i problemi sul tappeto.
L’On. Nissoli ha ringraziato in maniera particolare il Console per la sua presenza e disponibilità ed il Comites per aver contribuito a realizzare l’evento.
“Il sistema previdenziale italiano – ha detto l’On. Nissoli – è oggetto continuo, da più di 20 anni, di interventi normativi di riassetto tanto che qualche studioso del settore lo ha paragonato ad un “cantiere aperto” in cui si innesta il rinnovato fenomeno dell’emigrazione di giovani qualificati, e non solo, che si recano all’estero in cerca di opportunità lavorative. Di fronte a questo scenario dobbiamo porre una rinnovata attenzione nei confronti dei lavoratori italiani emigrati all’estero”.
“Personalmente – ha spiegato la deputata – mi sono occupata della previdenza italiana all’estero con attenzione fino a presentare una mozione, come prima firmataria e con spirito bipartisan, sull’aggiornamento delle convenzioni bilaterali di sicurezza sociale. Tale mozione è stata approvata all’unanimità dall’Aula di Montecitorio, il 19 marzo 2015. Nella mozione si chiedeva al Governo, tra l’altro, di provvedere a stipulare nuovi accordi bilaterali di sicurezza sociale completando il quadro giuridico di salvaguardia dei diritti sociali e di aggiornare quelli in vigore, a garanzia di una più adeguata, efficace ed ampia tutela previdenziale. Questo anche in seguito all’evidenza della ripresa dei flussi migratori in uscita ed alla necessità di intervenire sul piano legislativo per assicurare quei diritti consolidati nel nostro ordinamento e nella cultura civile in un contesto in continuo cambiamento”.
“In tale contesto – ha precisato l’On. Nissoli – con nuove figure professionali presenti nel mondo del lavoro italiano in Usa, è importante lavorare per introdurre nella Convenzione di sicurezza sociale con gli Stati Uniti quelle categorie di lavoratori finora esclusi, in particolare gli iscritti all’ex-INPDAP, ora gestita da INPS, che spesso hanno posizioni previdenziali presso tale Istituto e che non possono chiedere una prestazione causa la mancata Convenzione fra i due Paesi. Si assiste, infatti, in tali casi, ad una disparità di trattamento tra lavoratori pubblici e privati. Infatti, i lavoratori privati (iscritti ai regimi previdenziali italiani Inps – ivi compreso l’ex Inpdai – Enpals ed Inpgi) usufruiscono di Accordo Bilaterale Italia/USA con la Social Security Administration Statunitense (SSA). I lavoratori pubblici invece no”.
“Inoltre – ha continuato la parlamentare -bisognerebbe aumentare la collaborazione tra Social Security americana ed INPS, superando i problemi legati alla privacy, in maniera che ci possa essere un più efficiente ed efficace scambio di informazioni”.
Dopo gli interventi c’è stato un dibattito con molte domande in un clima amichevole e costruttivo.
Un incontro che ha permesso di fare il punto della situazione e di ipotizzare conseguenti piste di lavoro sul piano parlamentare ed istituzionale per venire incontro alle esigenze della Comunità italiana che è negli Usa.
Andiamo verso una nuova guerra fredda?
aprile 1, 2014