Anche il Sindaco di Firenze, Matteo Renzi, figura tra gli oltre 25 mila “custodi” della lingua italiana: il primo cittadino, infatti, ha deciso di aderire all’iniziativa “Adotta una parola”, promossa dalla Società Dante Alighieri in accordo con i dizionari Devoto Oli, Garzanti, Sabatini Coletti e Zingarelli, e in collaborazione con Io donna.
“Basta. Dateci parole di passione, coraggio, bellezza. Fateci riscoprire che si può parlare di politica senza quel grigiume al quale ci avete abituato. Con parole chiare, semplici, facili”, ha detto il Sindaco Renzi che, con il fine di criticare il linguaggio politico eccessivamente “grigio” e privo di chiarezza e semplicità, ha adottato il termine “propinare”, sinonimo di somministrare ma con valenza negativa, elencando una serie di espressioni che non vuole gli vengano più “propinate”, tra cui “cerniera intermodale”, “tavolo di concertazione” e “situazione contingente”.
Alla luce dei dati emersi sul sito www.ladante.it, il successo di “Adotta una parola” è femminile (poco più di 10 mila adozioni maschili contro le quasi 12 mila richieste dalle donne), piuttosto giovane (il numero più alto di adozioni – circa 8 mila – si registra nella fascia di età compresa tra i 20 e i 29 anni, ma ben 3.500 sono le adesioni dei giovanissimi tra i 10 e i 19; tra i partecipanti spicca anche una persona ultranovantenne) e italiano (sono state oltre 20 mila le adozioni nel nostro Paese, seguito da Svizzera, Spagna, Francia e Argentina).