Presso l’aeroporto di Herat, i caccia AM-X dell’Aeronautica militare italiana, in linea nel Task Group “Black Cats” della Joint Air Task Force (JATF) del Regional Command – West, su base Brigata “Sassari”, hanno raggiunto e superato il traguardo delle 4.000 ore di volo nei cieli dell’Afghanistan.
Sono trascorsi due anni dall’arrivo dei velivoli AM-X, esattamente il 7 novembre 2009, ed il loro impiego è stato sempre più determinante per la sorveglianza, la ricognizione ed il supporto aereo.
Equipaggiati da sistemi tecnologicamente avanzati ed altamente affidabili, pilotati e controllati da personale con un elevato livello addestrativo, il traguardo delle 4.000 ore di volo è stato raggiunto con più di 1.500 sortite, oltre 3.700 ricognizioni su vari siti e con la realizzazione di circa 41.000 fotografie.
Grazie alla capacità del “Pod” riesce ad inviare, in tempo reale, le immagini realizzate dall’alto alle truppe schierate sul terreno, assicurando un supporto fondamentale durante le operazioni terrestri.
L’attività di sorveglianza e ricognizione del cacciabombardiere AM-X risulta particolarmente indicata nello scenario afghano,
in quanto è in grado di operare in modo efficace su grandi distanze in missioni diurne e notturne.
I piloti e gli specialisti provengono dai Reparti dell’Aeronautica militare che hanno in dotazione il velivolo AM-X, il 51° Stormo di “Istrana” (Treviso), il 32° Stormo di Amendola (Foggia) ed il 3° Reparto Manutenzione Velivoli (Treviso).
La Joint Air Task Force è un assetto all’interno del Regional Command West, su base prevalentemente Aeronautica militare che gestisce i velivoli ad ala fissa e Marina Militare con assetti ad ala rotante nonché di una componente di terra (aviorifornitori) dell’esercito italiano, il cui compito è quello di assemblare i “boundles” da aviolanciare.