Si è conclusa, nel settore Sud dell’area di responsabilità del Comando regionale ovest (Regional Command West- RC-West), a guida brigata “Sassari”, l’operazione “Shewan” che ha portato al sequestro di un quantitativo importante di hashish e di oppio, al ritrovamento di armi e munizioni ed al conseguente arresto, da parte delle forze di sicurezza afghane (ANSF), di 3 riconosciuti “insurgents” e al fermo di altri 36 sospettati.
L’operazione “Shewan” prende il nome dalla località dove si è svolta e ha avuto lo scopo di neutralizzare l’azione degli “insurgents” in un settore della provincia di Farah a ridosso della High Way 1 (Ring Road), principale arteria di comunicazione dell’Afghanistan.
Le unità che hanno condotto l’operazione appartengono alla Task Force (TF) South (su base 152° reggimento “Sassari”) in stretto coordinamento con oltre 700 uomini dell’ANSF seguite dai “mentor” dell’OMLT (Operational Mentoring Liaison Team).
Questa operazione si inquadra nell’ambito della campagna invernale che RC-West sta conducendo in tutta l’area di responsabilità e che ha portato, nel solo mese di febbraio, al ritrovamento di numerosi cache con armi ed esplosivi e ad una massiccia adesione di “insurgents” al processo di reintegrazione.
Infatti, nel settore Nord, il 4 marzo scorso, un gruppo armato di insorgenti, composto da un importante comandante e 52 affiliati combattenti, ha consegnato le armi alle autorità della polizia afghana per essere avviato al processo di reintegrazione.
Questi si aggiungono ai circa 800 reintegrati che da quando la brigata “Sassari” è al Comando di RC- West, hanno scelto di abbandonare la lotta armata a seguito dell’efficace pressione operativa su tutta l’area occidentale del Paese.
Carabinieri ed Esercito addestrano le Forze di sicurezza afgane
agosto 26, 2015