L’ospizio di Belmonte Mezzagno, in provincia di Palermo, situato in via Don Cesare, fu realizzato intorno alla metà del XIX sec. come luogo di accoglienza per i pellegrini e le suore che sostavano in paese.
Adiacente all’ospizio fu realizzata una piccola cappella dedicata a San Paolo.
Con il trascorrere degli anni l’ospizio e la cappella furono abbandonati e dimenticati. Le uniche fonti scritte che rimangono dell’edificio e della cappella si possono riscontrare nel diario parrocchiale rimasto attivo fino agli anni sessanta, altre fonti scritte su questo edificio andarono perse a causa di un grave incendio scoppiato nell’archivio comunale.
Intorno alla meta del ’900 la mancata manutenzione provocò l’indebolimento dell’edificio con il conseguente crollo del tetto.
Per preservare il simulacro di San Paolo, gli abitanti del quartiere custodirono la statua nelle loro abitazioni fino a quando non fu portata nella chiesa madre. Dato che la statua aveva un brutto aspetto e in chiesa non c’erano nicchie disponibili ad accoglierla, il parroco decise di bruciarla.
La cappella aveva un piccolo campanile che crollò assieme al tetto. Secondo il racconto di un sacrestano: “la campana della cappella dell’ospizio fu portata e inserita all’interno del campanile della chiesa madre”.
Purtroppo non abbiamo certezze di questo episodio poiché le campane della chiesa madre furono sostituite intorno agli anni settanta. Si presume però che la campana sia stata reimpiegata per i rintocchi dell’orologio, infatti, abbiamo la certezza che le campane dell’orologio non siano state acquistate dal Comune ma furono utilizzate campane già esistenti.
Con il trascorrere del tempo la cappella dell’ospizio perse la sua funzionalità iniziale e fu utilizzata come stalla per poi essere trasformata in discarica.
Attualmente l’edificio è ridotto ormai in ruderi, stracolmo di vegetazione incolta e di immondizia, totalmente dimenticato dai cittadini del paese, anche il Comune di Belmonte Mezzagno rigetta ogni responsabilità sull’edificio, ritenendo che sia stato costruito su un terreno privato.
Augurandoci una presa di coscienza da parte dei cittadini e delle autorità competenti, speriamo che la struttura venga al più presto preservata e tutelata, affinché rimanga ai posteri una testimonianza storica in ricordo di questo edificio che accolse molti pellegrini e che desidera ancora accogliere tutti coloro che amano le tradizioni, la storia e la cultura del nostro paese.
Filippo D’Agostino*
*Allievo del Corso “Esperto in Valorizzazione e Gestione delle Risorse Naturali e Culturali” – Tecno Service – Piano Straordinario per il lavoro in Sicilia: Opportunità Giovani “Percorsi formativi per il rafforzamento dell’occupabilità e dell’adattabilità della forza lavoro siciliana periodo 2012-2014” Priorità 3: Formazione Giovani annualità 2013