E’ stato presentato al Teatro di Positano e al Bellini di Napoli “Core spezzato”, lo spettacolo scritto e diretto da Carmine Borrino, che vede sul palco Melania Esposito, Sara Saccone e lo stesso Carmine Borrino.
Una nuova sceneggiata per tentare di raccontare una napoletanità autentica, non oleografica, prendendo una certa distanza da Realismo, Neorealismo o Neo-neorealismo. Una nuova sceneggiata che di nuovo ha solo una forzatura formale, dovuta e necessaria, per riportarla al passo coi tempi; una nuova sceneggiata che ha tanto di antico per rivelarsi classica, quindi immortale.
Mira, il personaggio protagonista, è una donna dell’Est (Ucraina), arrivata in Italia, per amore di Massimo. Giovane napoletano che pratica turismo sessuale nei paesi dell’ex Unione Sovietica, oggi meta ambita per tantissimi giovani europei. L’uomo in uno dei suoi viaggi conosce Mira. Si innamorano, lei si trasferisce in Italia ma dopo quattro anni Massimo sposa una giovanissima ragazza napoletana, Veronica. La trama è il più classico dei classici. Medea-Gisone-Glauce, e come il mito di Medea, anche qui si racconta la storia di un amore tradito, una “barbara” che vive una condizione di emarginazione in terra straniera.
Note di regia
Una verità che vuole essere verosimiglianza di un mondo esistente, reale, non fumettato, non fictionato. Questo mondo, raccontato attraverso il teatro, e soprattutto servendosi di quella forma espressiva che chiamiamo “sceneggiata” dove è strettissimo l’incrocio tra realtà e finzione, dove si abbatte e si ricompone di continuo una “quarta parete” che proprio non riesce a stare definitivamente su e potrà stimolare una piccola personale catarsi a ogni singolo spettatore. Dunque, non una catarsi collettiva, ma una emotività e una riflessione più intime, più personali. Forse più dolorose, ma di certo più umane