(di Roberto Falaschi e Domenico Giglio) – Superando il disgusto per le vergognose dichiarazioni di ministri e sottosegretari in merito alle chiusure sciistiche ed al coprifuoco anche per il Santo Natale, da veri “sepolcri imbiancati” quali sono, cerchiamo di diffondere alcune importanti statistiche, di cui non vi è traccia nella stampa di “regime”.
Cominciamo dal dato più importante e cioè che gli 1.509.875 colpiti, rappresentano poco più del 2,50% rispetto alla popolazione “ufficiale” di 60 milioni, per cui, anche ulteriori incrementi, prima della vaccinazione della popolazione ben difficilmente potranno portare il dato dei colpiti dal virus a percentuali più preoccupanti. Il secondo dato, altrettanto importante è il numero dei decessi di 52.250 cioè il 3,46% rispetto al totale delle persone colpite, mentre imponente è il numero dei guariti di cui la maggioranza è guarita rimanendo in casa, curandosi normalmente, con sistemi che avrebbero dovuto essere maggiormente segnalati nei famosi giornali, evidenziandone le modalità ed i medicinali adeguati, alleggerendo così il carico ospedaliero, che è la maggiore preoccupazione governativa.
Tornando al numero dei decessi cui è stato dato grande rilievo, (un giornalista del grande Corriere lo ha definito “strage”, forse non conoscendo il significato di questo termine) per cui vediamo qual è il numero dei decessi in Italia ante Covid: nel 2015 sono stati 653.000, poi nel 2016, furono 613.000, nel 2017 risalirono a 650.614, nel 2018 calarono lievemente a 636.000 e nel 2019 ritornarono a 647.000. Come si nota il numero è sempre intorno ai 650.000 tranne il 2016, per cui l’aumento di quest’anno rappresenta meno del 10%, rispetto al passato, dato non trascurabile, ma neanche tragico, come è invece il tono catastrofista del governo.
Ma di questi decessi qual è la loro composizione? Il dato disaggregato più recente (tutti i dati citati sono ufficiali ISTAT), si riferisce al 2017 e vede il 35,8% dei decessi per malattie cardiocircolatorie, l’8,20% per malattie respiratorie, ed il 27,7% per cause tumorali, in cifra 180.081, cioè più di tre volte le attuali vittime del corona virus.
Non è quindi il caso di farne una tragedia, con gravissime conseguenze economiche e sociali alle quali le formule assistenziali, oltre al loro costo non indifferente, non danno che risposte temporanee causando, tra l’altro, ulteriore diminuzione delle nascite (gravissimo problema per il nostro futuro di italiani), all’aumento degli squilibri mentali, degli atti autolesivi e suicidari dei giovani e giovanissimi, possibili future conseguenze di instabilità mentale, violenze domestiche.
Per ottenere quella politica del terrore, vitale per la tenuta del governo ed inebetire la popolazione sotto un innaturale stato di stress, uno dei principali strumenti sono stati i tamponi, uniti ad un’informazione totalmente assoggettata, salvo rarissime eccezioni, alla volontà governativa.
Nella seconda metà del secolo scorso furono scoperti più di 2000 specie di virus infettanti. Però cosa s’intende per persona positiva ad un test col tampone, metodo usato in questo periodo per stabilire la presenza del Covid-19 in un soggetto? Sostanzialmente il “tampone molecolare” viene usato per stabilire se ci sono positivi che non contagiano e quelli che contagiano, la minoranza.
Il risultato dell’esame tampone precisa se vi sono tracce di materiale virale nel tratto respiratorio. Ma un campione con tracce di acido nucleico (positivo) non significa di per se che sia infettante in quanto potrebbe trattarsi di un residuo inattivo di un qualche virus, oppure, se di Covid-19, che contenga una concentrazione sufficiente a trasmettere un’infezione.
Pertanto un tampone positivo non implica contagio o malattia, in quanto affinché ciò avvenga è necessaria un’alta concentrazione del virus, L’esperienza ci dice che i soggetti con tampone positivo sono per il 55% asintomatici, il 17% paucissimamente sintomatici, il 24% lievemente sintomatici ed infine solamente il 5% severamente sintomatici.
La conoscenza di queste percentuali dovrebbe indurci ad essere almeno relativamente tranquilli anche in presenza di tampone positivo in quanto la probabilità di ”malattia” è limitata al solo cinque %. Inoltre secondo uno studio cinese pubblicato dalla nota rivista “Nature” gli asintomatici solo eccezionalmente potrebbero essere contagiosi, quindi stando a quanto appreso non dovrebbero essere posti in quarantena.
Conseguentemente sia l’informazione che i numerosi Dpcm che classificano tutti i positivi come malati unitamente a vari virologi, oltre ad una serie di misure restrittive draconiane, hanno indotto nella cittadinanza un vero e proprio stato di terrore tanto più dannoso in quanto notoriamente la paura induce un calo delle naturali difese immunitarie. Inoltre, elemento di primaria importanza, il confino (perché usare la parola straniera lockdown?) della popolazione e la chiusura della maggioranza delle attività produttive e commerciali hanno causato un impoverimento nazionale consistente del quale non sentiva nessuno bisogno la cittadinanza. Per il governo tale stato di terrore ha rappresentato l’ancora della salvezza del governo, ma la vera gravità della questione è un’altra.
Come diceva un notissimo e longevo politico italiano, a pensare male si farà peccato, ma ci si azzecca. Malgrado la prima iniziativa da adottare all’apparire di un nuovo morbo sia quella di effettuare l’autopsia ai deceduti per scoprire come combatterlo, il governo ha ordinato di non effettuarle. La conseguenza immediata è stata una terapia errata che ha portato a stimati 25.000 morti. Solo grazie ad autopsie clandestine alcuni medici di Bergamo sono pervenuti alla cura.
Ma chi aveva formalmente vietato le autopsie ed indicato una terapia era l’Organizzazione Mondiale della Sanità, abbondantemente finanziata da Bill Gates e con il presidente etiope Ghebreyesus che, si dice, al soldo dei cinesi.
Ma Bill Gates è anche azionista di case farmaceutiche che studiano e producono vaccini. Parallelamente il predetto ha anche ingenti interessi in vari settori con Soros.
Si ricorderà che cinque anni fa Bill Gates tenne una conferenza sulle pandemie e come combatterle annunciando al contempo che presto ve ne sarebbe stata una.
In modo estremamente succinto una serie di coincidenze che non possono che portare a sospettare una congiura per il “Grande Reset” dell’economia mondiale per il quale è essenziale indurre nelle popolazioni il terrore al fine di far accettare qualsiasi provvedimento spacciato per salvifico.
L’Italia è stata posta in “clausura” con regolamenti governativi, ché tali sono i Dpcm, che quindi non possono scavalcare Parlamento e violare platealmente la costituzione. Quella Costituzione che gli stessi trasgressori definiscono “la più bella del mondo”.
Infine, da ultimo il Dpcm del 3 dicembre ha bloccato l’attività sciistica nel periodo natalizio e per i giorni clou addirittura di lasciare muoversi da comune a comune. Forse lorsignori ignorano che l’Italia ha circa 7200 comuni, si proprio settemiladuecento comuni e che alcuni comprendono qualche centinaio di abitanti. E’ un po’ come relegare un consistente numero di cittadini agli arresti domiciliari.
Questo breve excursus vuol essere uno stimolo per tutti ad indagare ed approfondire una situazione tragica, non tanto o solamente per la pandemia, ma per il programma mondiale che la sottende.
Come postilla mi ha molto, ma molto meravigliato che l’inverno passato e quest’autunno nessuno si sia ammalato della normale influenza stagionale. Veramente strano.
Per parafrasare Cartesio: dubito, quindi sono ed è ciò che invito a fare a tutti coloro che hanno avuto la pazienza di leggere questo scritto.