L’ammiraglio Luigi Binelli Mantelli è il nuovo capo di Stato maggiore della Difesa. La cerimonia di avvicendamento con l’uscente generale Biagio Abrate si è tenuta questa mattina (31 gennaio) a Roma, presso la caserma “Gandin”, sede del Comando della Brigata Meccanizzata Granatieri di Sardegna e del 1° Reggimento “Granatieri di Sardegna”. (Foto sopra da sinistra il ministro Di Paola, l’ammiraglio Binelli Mantelli e il generale Abrate)
Alla cerimonia, ha partecipato il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, le massime autorità civili e militari. ”Dobbiamo saper cogliere le opportunità che ci offre la legge per la revisione dello strumento militare recentemente approvata dal parlamento – ha sottolineato Binelli Mantelli – e ci aspettiamo un sostegno politico per mantenere le forze armate efficienti, altrimenti l’Italia perde il suo ruolo fondamentale”.
Il percorso di riforma dello strumento militare è indifferibile
Il cammino che porterà ad attuare la riforma dello strumento militare, ha aggiunto il nuovo Capo di Stato Maggiore della Difesa, ”è impervio e non sempre gradevole”, per ”rendere sostenibile il sistema di sicurezza e difesa, assicurandone capacità coerenti con gli interessi e il ruolo della nazione, anche nel contesto delle Alleanze e delle organizzazioni internazionali cui aderisce”.
”Ma è un percorso oggi indifferibile – ha rimarcato Binelli Mantelli – se davvero vogliamo il bene delle nostre istituzioni, che deve tuttavia tutelare le giuste aspirazioni del personale: guardare con attenzione alla sua coesione, alla sua tenuta morale, etica e professionale, su cui poggia ogni nostra capacità e possibilità di rinnovamento e di crescita”. Il nuovo capo di Stato Maggiore ha poi parlato di un futuro di ”grande incertezza e imprevedibilità, in un contesto di estrema e crescente complessità”, cui si deve rispondere ”con la formazione culturale, prima ancora che professionale dei quadri, con la tempestività e la flessibilità degli strumenti operativi, con una forte interdisciplinarità del sistema di sicurezza”.
Operatività, interdisciplinarità e identità: tre indirizzi per realizzare gli obiettivi
In questo quadro, ha rimarcato, ”tre sono gli indirizzi che ritengo irrinunciabili per realizzare gli obiettivi”. Anzitutto ”l’operatività, provata in tutte le missioni assegnate alle nostre Forze Armate, un capitale che si alimenta con l’addestramento e con il mantenimento in efficienza dei mezzi e che richiede un costante e corrente flusso di risorse, non soltanto e non esclusivamente correlato alla preparazione per le missioni fuori area, approvate dal Parlamento”. Un secondo indirizzo, ha aggiunto, ”è la ricerca della massima integrazione interdisciplinare con tutte le realtà e i dicasteri che concorrono al sistema di sicurezza e difesa nazionale e non solo”. ”Le Forze Armate – ha scandito Binelli Mantelli – sono pronte ad operare come sistema aperto e inclusivo, disponibili a fornire il loro contributo al Paese, senza incertezze, gelosie o sterili difese corporative, con mente aperta e proiettata al futuro”. Terzo indirizzo, ha concluso il nuovo Capo di Stato Maggiore della Difesa, ”è l’attenzione all’identità e ai ruoli di ogni singola Forza Armata: capacità e professionalità, motivazioni e coesione, che devono essere mantenute nella loro peculiarità. Dobbiamo saper cogliere il nuovo senza timori”.
Di Paola, la riforma va attuata senza tentennamenti. Binelli Mantelli comandante giusto per forze armate
Nel corso della cerimonia di avvicendamento del Capo di Stato Maggiore della Difesa, il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola ha ribadito che la riforma dello strumento militare ”va attuata senza tentennamenti e passi a ritroso”. ”Sono contento – ha aggiunto – che l’ammiraglio Binelli Mantelli diventi Capo di Stato Maggiore della Difesa: ritengo che sia il comandante giusto per le Forze Armate. Ma mi dispiace molto che il generale Abrate lasci l’incarico, perchè anche lui è stato il capo giusto. Ma la ruota del tempo, come è giusto che sia, gira inesorabilmente. E presto, molto presto, girerà anche per me”, ha rimarcato Di Paola riferendosi alla conclusione della sua esperienza di governo. “Oggi hai assunto un incarico raro, unico – ha detto quindi Di Paola rivolgendosi all’ammiraglio Binelli Mantelli – sei al vertice delle Forze armate. Con le tue idee dovrai far camminare centinaia di migliaia di donne e uomini che ogni giorno mostrano, orgogliosamente, il tricolore sul braccio e lo custodiscono con sacralità nel proprio cuore”. “Sarai il punto di riferimento – ha proseguito il ministro – di ogni soldato, marinaio, aviere, carabiniere in Italia e all’estero. Sarai il primo militare d’Italia. Quello che dovrà fare sempre il primo passo perchè gli altri lo seguano. Quello che dovrà attuare con coraggio la riforma dello strumento militare. Per il tuo e per il nostro Paese”. ”Generale Abrate – ha concluso Di Paola – tu lasci una ‘stecca’ (eredità, come si dice in gergo militare, ndr) pesante” al nuovo capo di Stato Maggiore della Difesa. ”Sono convinto che saprà conservarla integra, pulita e autorevole come hai fatto tu”.
Fonte http://www.grnet.it/
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