(di Clara Salpietro) – Il sentimento e la partecipazione emotiva della sua pittura coinvolgono e convincono. Le immagini catturano lo sguardo, diventano realtà, il colore ne accentua il volume, il tratto di pennello fa vibrare ogni piccolo frammento di tela. Tutto questo lo si vive ammirando le tele del maestro Enzo Campanino (foto a sinistra), originario di Napoli, ma da oltre 50 anni in continuo movimento alla ricerca di paesaggi suggestivi e pregevoli da dipingere.
Un viaggio nei comuni italiani, una visione che ci viene raccontata attraverso i colori e il suo modo di vedere il mondo. Una vita intensa la sua, dedicata all’arte. Oltre 200 le mostre allestite in tutta Italia e una carriera piena di successi.
Approdato alla pittura giovanissimo, “tra i sette e gli otto anni”, il maestro Campanino predilige l’acquerello tramite il quale fotografa scorci, vie, piazze, tramonti, riesce a catturare le sfumature della luce e la bellezza della natura, creando atmosfere interessanti.
“Nel dopoguerra modellavo la mollica del pane – ci dice il maestro – e mi piaceva riprodurre fiori oppure animali, una volta ho fatto anche il ritratto di mio padre. Alle scuole medie disegnavo a mano libera senza squadra e senza compasso. L’esigenza di dipingere è stata sempre forte in me e mi stimola continuamente”.
Da oltre vent’anni i suoi lavori vengono esposti in Sicilia, soprattutto in molti comuni della provincia di Messina. È proprio nel messinese che lo incontriamo, esattamente a San Piero Patti, dove nei locali della biblioteca comunale si è tenuta la mostra “San Piero ed il suo paesaggio negli acquerelli di Enzo Campanino”, evento organizzato con il patrocinio dell’amministrazione comunale e della locale Pro Loco “Teresa Martino”.
“In Sicilia – ci spiega il maestro – ho trovato l’ambiente ideale per svolgere il mio lavoro”.
Galeotta fu però l’isola di Stromboli, con le sue case eoliane, la sua atmosfera vulcanica e i suoi paesaggi marini. “Sono arrivato in Sicilia nel 1987 – racconta il maestro Campanino – perchè all’epoca fui invitato, insieme a nove acquerellisti provenienti da tutta Italia, nelle Isole Eolie, dove stava per nascere la Pinacoteca eoliana. Ad ognuno era stata affidata un’isola ed una volta concluso il lavoro, le opere sarebbero rimaste alla Pinacoteca. Nessuno voleva andare a Stromboli a causa del Vulcano, io invece andai e rimasi lì per 3 anni, avevo aperto uno studio e per sette mesi l’anno vivevo a Stromboli. Tramite un professore conosciuto a Stromboli, nel 1990 feci la mia prima mostra in Sicilia, a Terme Vigliatore, comune in provincia di Messina”.
Proprio Terme Vigliatore, piccolo comune del messinese, con poco più di sette mila abitanti, di fronte alle isole Eolie, fu per l’acquerellista Enzo Campanino il biglietto da visita per sbarcare sulla terra ferma e conoscere tanti altri incantevoli luoghi.
Dopo Terme Vigliatore, Campanino ha esposto le sue opere nella maggior parte dei comuni della provincia di Messina, da Castroreale a Barcellona Pozzo di Gotto, Montalbano Elicona, Basicò, Tripi, Novara di Sicilia, Gioiosa Marea, Librizzi, San Piero Patti, Ficarra, al Circolo della stampa a Messina e in tanti altri paesi siciliani. A cui si aggiungono tutti i comuni della penisola in cui ha allestito delle mostre.
“In Sicilia – sottolinea il maestro – mi è successo, più volte, di ritornare in un paese e quando ci torno, nonostante siano passati tantissimi anni, tutti si ricordano di me ed è una cosa che mi sorprende e mi fa molto piacere. I paesi della Sicilia offrono un fascino pittorico ovunque mi giro. Sono legato all’Isola, perchè i siciliani sono gli unici a saper mantenere vivo il valore degli odori, dei colori e dei sapori”.
Il linguaggio pittorico delle opere di Enzo Campanino è caratterizzato dall’intensità dei colori e il maestro predilige i colori caldi, come l’arancione.
A far muovere la mano sulla tela è la sua grande forza d’animo, l’amore racchiuso nei suoi quadri, nei protagonisti delle sue opere, siano essi antichi quartieri, vie, scorci, tramonti, fiori, piazze animate di gente.
Chi ammira le sue tele respira l’aria di quei luoghi. Ogni acquerello è talmente espressivo che riesce a comunicare più di quanto si possa dire con le parole. E la conferma arriva dal maestro Campanino che evidenzia: “Io mi esprimo attraverso i quadri. Chi vede il quadro si deve emozionare. Nei miei lavori ci sono anche le persone, perchè la figura completa il tutto e rafforza l’idea che voglio dare al quadro. Inoltre l’acquerello più rapidamente si esegue tanto più ha validità espressiva ed artistica. Se si perde tempo nel realizzare l’acquerello è solo per dare un valore commerciale al prodotto finito”.
La scelta della tela è determinante, anche in questo caso il maestro Campanino non lascia nulla al caso. “Io dipingo – sottolinea – su fogli di cotone al 100 per cento, in quanto la fibra lunga di questo vegetale non si modifica a contatto con l’acqua. In pratica se prendo l’acquerello e lo metto sotto l’acqua, il colore non va via”.
Sensibilizzare i giovani all’arte e alla pittura è l’obiettivo del maestro Campanino, che conclude: “mi piace molto il rapporto con i giovani, mi piace spiegare loro come si scioglie il colore, come ci si immerge nella pittura”.
Diverse opere del maestro Campanino sono presenti sul sito www.enzocampanino.it
Nelle foto alcune delle opere in mostra a San Piero Patti
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