Hrvatska je upravo ušla u Europsku uniju! U Zagrebu su stigli visoki dužnosnici Europske unije, kao i predstavnici zemalja iz regije.
La Croazia è entrata ufficialmente nella Ue diventando il 28esimo Stato membro dell’Unione, il secondo, dopo la Slovenia, delle sei repubbliche che componevano la ex Jugoslavia socialista. La Croazia è al tempo stesso l’ultimo Paese europeo a maggioranza cattolica a integrarsi nella Ue.
I negoziati di adesione sono durati quasi sei anni e vengono considerati tra i più lunghi e difficili che finora un Paese candidato abbia dovuto sostenere, per via di una serie di criteri di valutazione più severi introdotti da Bruxelles dopo alcune esperienze negative con altri Paesi, in particolare la Bulgaria e la Romania.
“Oggi ha inizio un nuovo capitolo di successo, quello della Croazia che ritorna al suo posto, nel cuore dell’Europa”. Lo ha detto parlando alla folla sulla piazza centrale di Zagabria il presidente della Commissione europea, Jose Manuel Barroso, nel corso delle celebrazioni solenni per l’ingresso della Croazia nella Ue. “La Croazia può essere un esempio per gli altri Paesi della regione, ha intrapreso difficili riforme e adoperandosi nel contempo per la riconciliazione” tra i popoli della ex Jugoslavia. “Ora potrà aiutare gli altri Paesi, e posso garantire che l’Europa sarà aperta a tutti coloro che vorranno condividere i nostri valori”, ha affermato Barroso.
Le tappe del processo di adesione:
25 giugno 1991 – Zagabria dichiara l’indipendenza dalla Jugoslavia, conquistata poi in una guerra contro la Serbia durata fino al 1995, che fece 22mila morti e centinaia di miglia di profughi.
15 gennaio 1992 – La Comunità europea riconosce l’indipendenza della Croazia e della Slovenia.
3 gennaio 2000 – A Zagabria arrivano al potere le formazioni politiche europeiste e democratiche per le quali l’ingresso nella Ue e nella Nato diventa il principale obbiettivo nazionale.
21 febbraio 2003 – Il governo di Zagabria consegna la domanda ufficiale per l’adesione.
17 giugno 2004 – Il Consiglio europeo conferisce alla Croazia lo status di Paese candidato. L’inizio concreto dei negoziati viene però bloccato per più di un anno a causa dell’insoddisfacente collaborazione con il Tribunale penale internazionale dell’Aja per i crimini nella ex Jugoslavia (Tpi).
4 ottobre 2005 – Dopo che al Tpi viene consegnato l’ultimo ricercato, il generale Ante Gotovina (condannato nel 2011 a 24 anni di carcere per crimini di guerra e nel 2012, in appello, prosciolto da tutte le accuse), iniziano i negoziati sull’adattamento del Paese ai 33 capitoli del diritto comunitario.
Dicembre 2008 – La Slovenia mette il veto sul proseguimento dei negoziati per una disputa sul confine marittimo nel nord Adriatico tra le due ex repubbliche jugoslave.
1 aprile 2009 – La Croazia entra nella Nato.
11 settembre 2009 – Zagabria e Lubiana, dopo pressioni da Washington e con la mediazione della Commissione europea, raggiungono un accordo sul confine marittimo. La Slovenia ritira il suo veto.
30 giugno 2011 – Con la chiusura del più difficile capitolo negoziale (Sistema giuridico e diritti fondamentali dei cittadini), terminano i negoziati di adesione.
9 dicembre 2011 – Firma a Bruxelles del Trattato di adesione.
22 gennaio 2012 – Referendum in Croazia sul Trattato di adesione. Il 66% si esprime a favore, ma con un tasso di partecipazione molto basso, di appena il 43,5% degli aventi diritto. Nel 2012 e 2013 i 27 Paesi membri ratificano l’adesione croata. Nel marzo del 2012 si conclude la ratifica dell’Italia, primo Paese fondatore dell’Ue a dare il via libera a Zagabria. L’ultimo sì arriva il 7 giugno dalla Germania.
Fonte www.tgcom24.mediaset.it
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