A Pristina nel palazzo della RTK, il generale di divisione Francesco Paolo Figliuolo, a poche settimane dal termine del suo incarico come Comandante di KFOR XIX, ha tenuto una conferenza stampa.
“Agire in maniera preventiva per anticipare gli eventi, adottare un atteggiamento più dinamico aumentando il numero delle pattuglie – ha commentato il generale Figliuolo – sono i principi ai quali si è ispirato KFOR XIX. Inoltre uno dei fattori chiave del successo in Kosovo è l’approccio comprensivo che permette di creare collaborazioni solide ed efficaci con la comunità internazionale e con le istituzioni kosovare”.
Rispondendo alla domanda di un giornalista il COMKFOR ha ribadito che “il terrorismo è una minaccia globale da cui nessuna nazione può sentirsi immune. Le istituzioni kosovare hanno dimostrato una grande attenzione a questo fenomeno anche adottando una legge contro i foreign fighters. L’impegno delle organizzazioni di sicurezza kosovare è stato fino ad ora molto efficace”.
Negli 11 mesi di Comando del generale Figliuolo, KFOR XIX ha sempre agito nel rispetto del mandato e della risoluzione 1244 delle Nazioni Unite, assicurando un ambiente sicuro e stabile e la libertà di movimento per tutti i kosovari senza distinzione etnica nè religiosa.
Da settembre del 2014 gli uomini e le donne di KFOR XIX hanno realizzato più di 6500 pattuglie e oltre 150 pattuglie sincronizzate con le Forze Armate Serbe lungo il confine amministrativo Kosovo-Serbia.
Gli elicotteri di KFOR hanno volato per oltre 4300 ore in attività operative e di addestramento e le unità della Forza multinazionale hanno realizzato oltre 100 attività addestrative congiunte con la Kosovo Police, la Border Police e le forze di sicurezza kosovare.
Di fondamentale importanza per garantire la sicurezza e ridurre le tensioni anche l’attività di Key Leader Engagement svolta da tutte le unità di KFOR, oltre un migliaio gli incontri con gli amministratori locali, con le autorità religiose e civili ma anche con la gente comune.
Infine molto intensa è stata anche l’attività “diplomatica” svolta dal generale Figliuolo. Oltre agli otto incontri con il capi di stato maggiore della Difesa di Albania, FYROM, Montenegro e Serbia con lo scopo di condividere le informazioni necessarie a rinforzare la sicurezza del Kosovo e più in generale dell’intera area balcanica, il Comandante di KFOR XIX ha avuto più di un centinaio di incontri con ambasciatori delle nazioni che sostengono la Forza Multinazionale e oltre 50 riunioni con le autorità del Kosovo, col Presidente della Repubblica, il primo ministro e numerosi esponenti del Governo ma anche i sindaci delle municipalità più importanti.
Kosovo: il generale Figliuolo incontra il comandante del Joint Force Command di Napoli
ottobre 9, 2014