A margine delle attività istituzionali svolte nell’ambito della Nato Training Mission – Iraq (NTM-I), un ufficiale e un sottufficiale dell’esercito italiano, il tenente colonnello Fabrizio Valeri e il maresciallo Michele Di Benedetto, si recano quotidianamente presso il Defence Language Institute di Baghdad per fornire supporto al corpo docente iracheno e al personale discente nell’utilizzo del sistema e-learning per l’apprendimento della lingua italiana da parte di ufficiali iracheni, di grado compreso tra tenente e tenente colonnello, prescelti per la frequenza di corsi di formazione militare in Italia. (Nella foto studenti del corso di italiano seguono una lezione in aula – foto a cura di NTM-I)
L’iniziativa è stata sponsorizzata dallo Stato Maggiore della Difesa italiano all’interno del piano di cooperazione bilaterale con lo Stato Maggiore della Difesa irachena, in collaborazione con la Scuola di Lingue Estere dell’Aeronautica Militare italiana di Loreto e curata dall’Addetto Militare italiano, colonnello Giovanni Marchese.
L’Aeronautica militare italiana effettua costantemente, a distanza, il monitoraggio tecnico e didattico dell’andamento del corso avvalendosi di un proprio ufficiale in loco, il tenente colonnello Maurizio Moscato, in servizio presso la NTM-I.
“Si tratta di una esperienza nuova per me, che però – ha detto il tenente colonnello Fabrizio Valeri – mi ha subito entusiasmato. La motivazione e la serietà con cui gli ufficiali seguono il corso sono per noi ragione di grande soddisfazione e sprone per conseguire risultati sempre più brillanti”.
Il generale di divisione italiano Giovanni Armentani, vice comandante della missione addestrativa della Nato in Iraq, ha voluto sottolineare come l’attività si inserisca armoniosamente nello spirito della missione della Nato, volto a promuovere rapporti di fiducia e comprensione sempre più stretti ed efficaci tra l’Iraq e i Paesi dell’Alleanza Atlantica.
L’importanza del sostegno assicurato al personale militare iracheno al fine di agevolarne l’apprendimento della lingua italiana, è stata ribadita dal generale di corpo d’armata Jasim Hussein, comandante della Defence University for Military Studies, in cui è inquadrato il Defence Language Institute, che ha espresso la propria gratitudine per l’impegno profuso dall’Italia. ( Nella foto sotto al centro il generale di corpo d’armata Jasim Hussein e alla sua destra il tenente colonnello Valeri e il tenente colonnello Moscato – foto a cura di NTM-I)
La Nato Training Mission in Iraq (NTM-I) si è insediata sul suolo iracheno il 14 agosto 2004 in seguito alla richiesta del Governo iracheno ad interim, formulata nel quadro della risoluzione n. 1546 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
L’obiettivo della Missione è quello di assistere il Governo nazionale iracheno nello sviluppo della struttura addestrativa delle proprie forze di sicurezza in modo da costruire, per il futuro, un sistema efficiente ed autonomo che aderisca ai bisogni della nazione.
La NTM-I non è una missione di combattimento ma bensì una missione addestrativa, posta sotto il controllo politico del Consiglio del Patto Atlantico (NAC), il cui obiettivo operativo consiste essenzialmente nell’addestramento e nel mentoraggio.
Le attività della missione sono coordinate con le autorità irachene e con il Generale Vice Comandante dell’“Advising and Training” delle forze statunitensi in Iraq, il quale è nel contempo comandante della NTM-I.
La NTM-I fornisce consiglio e supporto al Ministero della Difesa, all’Università degli Studi Militari della Difesa, all’Istituto Alti Studi Militari, alla Scuola di Guerra ed all’Istituto Linguistico della Difesa, nonché ad altre istituzioni nella capitale.
Ulteriori attività di cooperazione della Nato in Iraq sono i corsi specialistici al di fuori della nazione nelle scuole della Nato e l’addestramento della Polizia Federale irachena e della Oil Police, curato dai carabinieri italiani.
Attualmente la NTM-I è composta da una rappresentanza di 14 Paesi della Nato e aderenti al Partenariato per la Pace: Albania, Bulgaria, Danimarca, Estonia, Gran Bretagna, Italia, Lituania, Olanda, Polonia, Romania, Stati Uniti, Turchia, Ungheria e Ucraina (quest’ultimo appartenente al Partenariato per la Pace).