“L’Arabia Saudita, che fa parte della coalizione anti Daesh, non è il primo Paese destinatario delle nostre esportazioni di armi. Nel 2014, secondo la Relazione al Parlamento, è il sesto Paese”, queste le parole del ministro degli Affari esteri, Paolo Gentiloni, nel rispondere, il 26 novembre, al Question Time alla Camera dei Deputati.
“Per l’anno 2013 – ha aggiunto – , ultimo anno in cui abbiamo un confronto con gli altri Paesi europei, vediamo che nelle esportazioni verso Riad, l’Italia è preceduta da Regno Unito, Francia e Germania. Verso Israele, Paese amico dell’Italia, abbiamo esportato 3 milioni, a fronte di 260 mln dalla Germania, 36 mln dalla Francia, 28 dalla Romania e 12 dal Regno Unito. Per quanto riguarda Siria e Libia il Governo italiano rispetta pienamente l’embargo sulla fornitura di armi, stabilito, in entrambi i casi, nel 2011 a livello internazionale”.
“Sappiamo tutti – ha esordito il Ministro – che la nostra Costituzione assegna alle Forze armate il compito di difendere i confini della patria e di collaborare con altri organismi internazionali al mantenimento della pace. Abbiamo delle Forze armate, abbiamo un’industria della difesa moderna che ha rapporti, scambi ed esportazioni con molti Paesi nel mondo e lo dico pur rispettando, naturalmente, le posizioni di chi, invece, sostiene un disarmo generalizzato. È importante ribadire che l’Italia, comunque, rispetta, ovviamente, le leggi del nostro Paese, le regole dell’Unione europea e quelle internazionali, sia per quanto riguarda gli embargo che i sistemi d’arma vietati”.
Le interrogazioni poste al Ministro Gentiloni dai diversi onorevoli avevano come tema: iniziative per interrompere l’esportazione di armi verso l’Arabia Saudita e verso tutti i Paesi che violano i principi della legge n. 185 del 1990 sul controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento (Manlio Di Stefano ed altri; Maria Edera Spadoni – M5S); ruolo dell’Italia, in ambito europeo e internazionale, in ordine alla formazione di una coalizione contro il terrorismo (Amendola ed altri – PD); proroga delle sanzioni contro la Federazione Russa concordata in occasione del vertice del G20 in Turchia (Pini ed altri – LNA); possibili iniziative nei confronti della Turchia, in sede europea e in sede Nato, in relazione alla lotta al terrorismo (Palazzotto ed altri – SI-SEL).
“È necessario allargare la coalizione internazionale contro il terrorismo – ha evidenziato il ministro degli Esteri – se l’obiettivo è vincere contro Daesh. La necessità rimane quella di estendere ancora di più la coalizione anti-Daesh anche verso la Russia. Sulla presenza russa in Siria noi siamo tra quelli che per primi non solo hanno visto i problemi ma le potenzialità.
In merito all’abbattimento del jet russo da parte della Turchia, Gentiloni ha affermato: “il grave incidente che è avvenuto rende il coinvolgimento della Russia nella lotta contro il terrorismo più problematico, ma l’Italia continuerà a lavorare perché convinta della necessità di poter contare su una coalizione più estesa”.
Sulla permanenza delle sanzioni alla Russia, il Ministro ha detto: “Nessuna decisione che riguardi le sanzioni è stata presa al G20 di Antalya. Sono state decise dal Consiglio Europeo, e l’eventuale proroga deve essere decisa dal Consiglio Europeo, l’argomento sarà all’ordine del giorno della riunione del 17 e 18 dicembre. Anche condividendo le sanzioni l’Italia si è sempre spesa perché non comportassero una rottura generale con la Russia. Siamo orgogliosi che ora sia una posizione largamente condivisa tenere un canale di dialogo con la Russia”.
Libano: chi ha “colpito” gli italiani?
giugno 7, 2011