(di Gianpaolo Ceprini) – A breve i brindisi della mezzanotte seppelliranno nelle case degli italiani il 2015 dando il benvenuto al nuovo anno.
Come di consueto Presidente della Repubblica e Capo del Governo si avvicenderanno per fare gli auguri sintetizzando gli eventi principali dell’anno che si sta chiudendo.
Gli italiani forse li ascolteranno, chi lo farà è comunque disincantato e stanco di vedere un mondo politico ormai pieno solo di se stesso, lontano dai loro problemi e principalmente che non sa dare al Paese ed alla sua economia risposte utili a poter consentire al popolo lavoratore quella meritata serenità alle numerose fatiche.
Purtroppo, la storia si alterna, a fasi di progresso seguono fasi di decadenza e viceversa.
Aveva ragione Giovanbattista Vico quando affermava che pur nel cambiamento delle situazioni dei comportamenti storici l’uomo è sempre uguale a se stesso.
Nel recente passato del nostro Paese, per il proprio tornaconto, uomini di governo si sono lasciati corrompere alterando le sorti della storia non esitando a mentire per questo.
Recenti documenti desecretati del servizio segreto inglese (Il golpe inglese – Chiarelettere 2011) riportati in un libro di Gomez e Fasanella raccontano la verità su Dumini, responsabile della morte del Sen. Giacomo Matteotti. Da essi si apprende come egli fosse una spia doppiogiochista alle spalle del Governo e quindi di Mussolini stesso.
In sostanza, emerge che la Sinclair Oil – poi farà lo stesso la British Petroleum – per curare i propri interessi non esitò a corrompere autorevoli personaggi del partito fascista e non solo.
Cosa è cambiato da allora? Nulla.
Da qualche parte ho letto il seguente commento sull’operato del Premier Renzi, “….nemmeno Mussolini ebbe tanto potere, né sfidò mai così arrogantemente il sistema e l’opinione pubblica”. Non ricordo su quale giornale l’ho letto, ma mi colpì il parallelo.
La dittatura in cui viviamo, perché di questo si tratta, come tutte le dittature non è meno corrotta, semmai più corrotta della democrazia che l’ha preceduta con la Prima Repubblica.
La metodologia è sempre la stessa, non va trascurato nulla, tutto è legato ad un disegno di potere, occupazione degli spazi politici e decisionali, controllare il mercato economico, occupare i posti di potere con gli uomini “fidati” amici, nipoti, amanti ecc.
Ieri, come oggi viviamo la patologia del totalitarismo, facendoci vivere delle farse da operetta dove non c’è nulla da ridere e dove si evidenziano solo i difetti genetici e ormai secolari dei nostri compatrioti.
Nel mentre il “burattinaio” Gelli è andato a render conto al buon Dio dei suoi misfatti, per noi, per molti altri dei suoi prodigi.
La vita continua. Anche per la nota Banca Etruria del Conto Primavera di gelliana memoria, che sta vivendo giorno cupi, caratterizzati da notizie che hanno da un lato messo sul lastrico una serie di cittadini che fidandosi della Banca hanno creduto alle loro menzogne e sono stati truffati dei loro averi.
Ma in questa vicenda bancaria, caratterizzata da gestione spregiudicata e delinquenziale, di cui ancora si conosce ben poco, perché i responsabili hanno nascosto informazioni essenziali e doverose agli organi deputati ad averle, sono invischiati personaggi di ogni genere vedi la Romed di De Benedetti, Tiziano Renzi, la signora Laura Bovoli, la coop. Unieco di Reggio Emilia e la coop. Castelnuovese di toscana memoria, e chi più cerca di sicuro trova. Tutti innocenti, ma nessuno estraneo fino a prova del contrario.
Tra speculazioni, e smentite, tra evidenti manovre di insider trading e scontri con le autorità di vigilanza, sia Consob che Banca d’Italia, fatto sta che i risparmiatori di quattro Banche popolari vivranno un Capodanno in miseria e con la certezza che non avranno mai giustizia. Solo loro pagheranno, questo è certo.
Proprio per quel meccanismo di occupazione del potere ormai molti organi dell’apparato statale sono politico-dipendenti e coloro che dovrebbero fornire una risposta nel rispetto di quel principio che lex dura lex sed lex, non la daranno mai dovendo rispondere al loro dominus che non vogliono contrariare.
Non sarà quindi una Corte costituzionale che bloccherà un decreto salva-banche, né un CSM pronto ad eccepire conflitto d’interesse.
Ma in questo clima di falsità e di inutile attesa ci viviamo ormai da troppo tempo. Troppo.
Vi ricordate il caso del signor Chiesa che costò carriera e vita da esule a Bettino Craxi? Da allora, né la verità ha trionfato, né la giustizia ha fatto il suo corso. Non sapremo mai se, al di la della corruzione, che da anni era “regola”, gli americani vollero far pagare a Bettino un atto patriottico, oppure se fu una faida interna di Lobby di potere.
Di certo gli scandali si sono succeduti senza tregua alcuna.
Si continua a vendere fumo, inventandosi una commissione d’indagine conoscitiva o affidando all’Anticorruzione la gestione di arbitrati che non daranno alcunchè ai piccoli risparmiatori rimasti beffati.
E per difendere degli scellerati che bene starebbero in galera, ci si scontra anche con la Commissione europea.
Il risultato di questa battaglia solo per far sì che i cittadini paghino le perdite delle Banche e si accollino tutte le spese.
Così siamo passati dal “bailout” al “bail in”. Nel primo caso, il bailout, a salvare le banche che hanno gestito spregiudicatamente erano gli Stati con i soldi dei contribuenti, nel secondo, ove le gestioni saranno altrettanto spregiudicate gli Stati faranno i salvataggi ma questa volta a spese dei correntisti.
Ma così procedendo, non solo non si dà il rimedio per evitare siffatti comportamenti gestionali, ma coloro che si renderanno responsabili di simili misfatti non pagheranno mai.
Quale il rimedio? Qualcuno lo ha suggerito “sequestro coatto ed istantaneo di tutti i beni tangibili ed intangibili di tali amministratori, parenti stretti e “teste di legno”, a copertura parziale delle perdite”.
Una norma semplicissima di tre righe, ma che farebbe regredire velocemente il fenomeno.
Il Premier dice che tutto va, con la benedizione di Papa Francesco anche lui indaffarato per qualche alto prelato che vuole vivere nel lusso a spesa della carità della gente.
Cari lettori, questo è quanto scorre al di qua ed al di là del Tevere, a Voi tanti auguri di un anno migliore.