La crisi finanziaria mondiale del 2008 causata soprattutto dalla ricerca – ad ogni costo – di alti rendimenti e profitti nonché gli scandali che recentemente hanno coinvolto le banche italiane per la vendita di titoli molto rischiosi a famiglie e piccoli risparmiatori con scarsa conoscenza dei rischi finanziari testimoniano la necessità di avere una funzione di Compliance professionalmente forte e preparata.
Il ruolo di presidio di credibilità e integrità e rispetto delle leggi è svolto dalla Compliance.
La Compliance comprende tutte le attività di monitoraggio della conformità di leggi, norme e regolamenti e assicura sia la credibilità e l’integrità degli operatori finanziari sia il rispetto delle leggi e, specialmente, dello “spirito della legge”.
L’integrità e la credibilità sono alla base della stabilità finanziaria in mancanza della quale il fallimento di aziende e paesi sarebbe inevitabile; per cui agire in conformità alle leggi e con integrità dovrebbe essere parte fondamentale del DNA delle banche e di tutto il settore finanziario.
In questo quadro la Compliance riveste un ruolo fondamentale e trasversale a tutta la banca.
Tutti i prodotti e servizi della banca passano sotto la lente della Compliance che interviene per i prodotti o servizi con la domanda se lo si venderebbe ai propri genitori e/o familiari stretti.
Insieme al riciclaggio, finanziamento al terrorismo e embarghi hanno assunto molta importanza i rischi legati a: crimini finanziari, conflitto di interessi, frodi – interne ed esterne -, manipolazione del mercato finanziario, corruzione, frode fiscale, concussione e perfino a cybercrime. Questo ha portato a ridefinirne il ruolo della Compliance in azienda e a riconoscerne fra l’altro il ruolo “di utilità sociale”.
L’integrazione della Compliance all’interno dei processi e procedure aziendali e il distacco dalla visione e dalla percezione di una Compliance come mero completamento di una check-list costituiscono la sfida dei prossimi anni.
Quali sono i rischi di integrità e come fare ad includerli all’interno dei processi aziendali? Quali sono gli strumenti per combattere il crimine finanziario internazionale? Come identificare lo spirito della legge nonché il contesto e l’idea di base?
La materia è complessa e richiede approfondimenti e confronti che trovano oggi un nuovo e valido riferimento professionale nella Piattaforma Europea Risk&Compliance (disponibile oggi in olandese, tedesco, francese e inglese, sarà prossimamente attiva anche in Italiano).
Il progetto per l’Italia è curato dalla Dottoressa Ingrid Gacci – manager presso la filiale di Amsterdam di Intesa Sanpaolo – che da molti anni si occupa di organizzazione, finanza, compliance, risk management e relazioni con gli Organi di Vigilanza.
La Piattaforma si propone di: 1) diventare centro di aggregazione e riferimento di Compliance, Risk e Governance; 2) facilitare i contatti fra il mondo bancario e finanziario, gli accademici, i consulenti, le aziende; 3) condividere esperienze e soluzioni nonché stimolare la riflessione sui nuovi trend del settore.
Questi obiettivi vengono realizzati attraverso la pubblicazione di articoli e White Paper nonché di una Newsletter mensile; l’organizzazione di un congresso annuale; la diffusione di corsi specialistici, ricerche di personale e tecnologie per monitoraggio e la mitigazione dei rischi.
Per poter coinvolgere il maggior numero di professionisti e appassionati e realizzare un’attiva comunità, la Piattaforma è e rimarrà gratuita.
Coloro che intendono collaborare o ricevere informazioni dettagliate possono scrivere al seguente indirizzo: ingrid.gacci@icloud.com
Sono ben accetti contributi in forma di scritti, articoli, opinioni, etc. da parte di persone che si occupano della materia e intendono pubblicare sulla Piattaforma.
In ogni caso, si può scrivere per lasciare fin d’ora il proprio indirizzo email e rimanere aggiornati sugli sviluppi del progetto e ricevere la prima Newsletter.