Il ministro della difesa serbo Nebojsa Rodic e il presidente del Comitato militare dell’Unione europea generale Patrick de Rousiers, il 25 ottobre, hanno parlato a Belgrado del proseguimento della cooperazione militare.
Gli interlocutori hanno concluso che l’inclusione della Serbia nel concetto della sicurezza congiunta e della politica di difesa dell’Unione europea ha contribuito alla promozione della posizione politica estera della Belgrado ufficiale.
Evidenziando che l’integrazione nell’Unione europea è la priorità più importante del governo serbo, Rodic ha annunciato il proseguimento delle attività delle forze armate serbe nelle operazioni di pace dell’Unione.
“Un ingaggio maggiore nelle azioni dell’Unione europea per la gestione delle crisi, lo sviluppo dei progetti congiunti con l’Agenzia europea per la difesa e la promozione delle capacità amministrative per una cooperazione più attiva, sono le priorità centrali nel lavoro del Ministero della difesa serbo nell’ambito della Congiunta politica di sicurezza e difesa”, ha evidenziato Rodic.
Il 24 ottobre, il capo dello Stato Maggiore dell’Esercito serbo generale Ljubisa Dikovic e il presidente del Comitato militare dell’Unione europea Patrick de Rousiers avevano iniziato a Belgrado la riunione di due giorni durante la quale il tema centrale è stata la riforma del sistema di sicurezza sulla strada di associazione della Serbia all’Unione.
“Per quanto riguarda l’Esercito serbo e l’adesione del nostro paese all’Unione, abbiamo adempito l’80% delle condizioni”, ha dichiarato Dikovic nella dichiarazione congiunta con De Rousiers, il quale ha espresso il desiderio di rafforzare ancora di più la partnership.
Il presidente del Comitato militare dell’Unione europea, organo che comprende i capi dello Stato Maggiore dei membri dell’Unione, ha evidenziato che “il blocco europeo rispetta molto il contributo della Serbia nelle missioni sotto il patrocinio dell’Unione, evidenziando particolarmente l’operazione delle forze marittime serbe in Somalia nella lotta contro i pirati”.
Fonte voiceofserbia.org