(di Anthony Brown) – La Croazia e la Slovenia hanno firmato, a Mokrice, un castello vicino alla frontiera fra i due stati, un accordo su un caso spinoso che aveva congelato i risparmi di 430.000 croati nella banca slovena Ljubljanska Banka, stava avvelenando i rapporti fra i due Stati e contribuiva addirittura a minacciare l’adesione all’Unione di Zagabria.
In particolare, la Croazia chiedeva 270 milioni di euro ($351 milioni) alla Nova Ljubljanska Banka per rimborsare i titolari dei conti nella precedente banca degli anni ‘90.
La Slovenia ha posto la condizione che la vertenza venisse affidata agli auspici della Banca dei Regolamenti Internazionali di Basilea. La Croazia, dal canto suo, ha autorizzato la stessa banca ad operare sul proprio territorio.
Un altro caso spinoso, che metteva gravemente in dubbio la ratifica di Danimarca, Germania, Olanda e Slovenia per l’adesione della Croazia quale 28° membro dell’Unione Europea il primo luglio prossimo, era il contenzioso confinario sloveno-croato nell’Alto Adriatico.
Un primo passo verso la normalizzazione era stato il referendum sloveno del 6 giugno 2010, con il quale la popolazione si era pronunciata favorevolmente ad un arbitrato davanti a un tribunale internazionale.
Il 25 maggio 2011, infatti, la Croazia e la Slovenia hanno sottoposto il caso di accordo arbitrale alle Nazioni Unite. Lo stesso si affida completamente alla Corte Internazionale di Giustizia per ricomporre la lite di confine sia terrestre, che marittimo.
I due Paesi, infatti, hanno un contenzioso per il loro confine marittimo nel golfo di Pirano, tracciato nel 1991 all’indomani della dissoluzione della Ex Yugoslavia. Il confine terrestre è fonte di dissidio rispettivamente nell’area del Golfo del fiume Dragonja e per il valico di frontiera di Plovanija (http://en.wikipedia.org/wiki/Croatia%E2%80%93Slovenia_border_disputes).
Giustamente la premier Jadranka Kosor – che con il premier sloveno Pahor ha prima negoziato e poi sottoscritto l’Accordo di arbitrato – allora affermava che «ora sono definitivamente separati i nostri negoziati con l’Unione europea dalla questione bilaterale del confine». Togliendo argomenti e spazio di manovra ai nazionalisti di entrambe le parti particolarmente sensibili a eventuali influenze esterne.
Più in generale, lo Stabilisation and Association Process (SAP) della Unione Europea si concretizza con Stabilisation and Association Agreements (SAA), che non sono solo processi bilaterali tra la UE e il singolo stato, volti a raggiungere gli standard previsti per l’allargamento, ma la promozione, in una dimensione multilaterale, di relazioni di buon vicinato e di sviluppo della cooperazione regionale quale parte integrante dell’accordo. Aiutare a superare i nazionalismi, e l’intolleranza che essi generano, e promuovere la comprensione reciproca e il dialogo politico nella regione sono gli obiettivi del processo di allargamento volti al raggiungimento di una maggiore stabilità e prosperità per il Continente europeo. La retorica dei politici che si rivolgono alle audience dei rispettivi pubblici interni hanno effetti negativi sugli interessi strategici dei singoli Paesi dell’Unione e degli stessi paesi balcanici. Il rapporto sui progressi compiuti dalla Croazia nel suo cammino europeo, ha esortato i governi di Lubiana e Zagabria a sfruttare tutte le possibilità per raggiungere un accordo sulle questioni confinarie e ad astenersi da atti unilaterali che possano compromettere il dialogo bilaterale.
I passi intelligenti compiuti dai rappresentanti di Governo dei due Paesi per disgiungere i problemi dal processo di allargamento in atto dovrebbero chiaramente indicare ai nazionalisti locali, o ai Paesi contrari alla adesione della Croazia all’UE, che un eventuale atto di forza sarebbe facilmente criticato e difficilmente potrebbe trovare sostegno politico, economico o sociale.
L’opinione pubblica tedesca è particolarmente contrariata dal fatto di dover pagare così tanto per i problemi degli altri Paesi dell’Unione e questo sentimento più recentemente si è riverberato sul processo di allargamento dell’Unione, soprattutto in prossimità delle elezioni politiche di fine estate.
Il dibattito sull’allargamento dell’UE dovrebbe provare a sottolineare che il processo è un concetto strategico di lungo periodo che non necessariamente può essere valutato nel breve periodo in termini di bilancio finanziario.
Per un approfondimento sul tema delle liti di confine si veda:
Per un approfondimento sulla Nova Ljubljanska Banka:
- http://en.wikipedia.org/wiki/Nova_Ljubljanska_banka
- http://www.nlb.si/home
- http://www.ice.gov.it/paesi/europa/slovenia/upload/092/Newsletter%20Slovenia%20-%20Gennaio%20e%20Febbraio%202013.pdf