Stop alla diffusione dei dati di ascolto per due settimane da domani. Questa la decisione del cda di Auditel, svoltosi il 14 ottobre, dopo la divulgazione di alcuni nomi del panel.
Secondo quanto riporta l’Ansa, la società continuerà nella rilevazione dati, ma i risultati verranno riservati solo alle emittenti.
Nei prossimi mesi verrà sostituito l’attuale campione, proseguendo contemporaneamente nel processo di allargamento del numero di famiglie fino ad arrivare un totale di 15.600.
Dalla società di rilevazione fanno inoltre sapere che questo periodo verrà utilizzato per approfondire con il proprio comitato tecnico tutti gli aspetti metodologici con “un’accurata serie di verifiche a tutela dell’impegno di trasparenza e affidabilità”.
“E’ una soluzione prudente, responsabile, trasparente e presa rapidamente, che ci permette di costruire un percorso che guarda al futuro di un Auditel più aderente ai tempi con l’integrazione del panel e un rinnovo totale del campione nell’arco di qualche mese”, ha commentato ai microfoni Ansa, il presidente di Upa, Lorenzo Sassoli De Bianchi. “Questa scelta mette i decisori nelle condizioni di avere un quadro più chiaro rispetto ad oggi e dare tempo alle authority di esprimersi”.
Più duro invece il tono di Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai che, come riporta Ansa, ha definito la nota Auditel “imbarazzante”, per nulla esaustiva, suggerendo alla Rai di correre ai ripari per tutelarsi.
“La nota dell’Auditel a seguito del Cda della società sembra decisamente imbarazzante: non spiega nulla sulla falla che avrebbe svelato i nomi delle famiglie campione, non prende alcun provvedimento immediato, annuncia la sostituzione del panel solo nei prossimi mesi. La Rai si tuteli subito, anche per evitare eventuali iniziative da parte degli inserzionisti, alla luce del rischio di mancata attendibilità dei dati sugli ascolti”.
“Se Auditel fa finta di non vedere, che un intero sistema sembra essere arrivato al capolinea, continua il deputato Pd, la Rai ha il dovere di intervenire direttamente, chiudendo definitivamente una stagione di intrecci con Mediaset quantomeno poco trasparente. Tra l’altro, in caso di danni economici per il servizio pubblico, chi paga? Invece di fare chiarezza e agire in piena trasparenza, Auditel continua ad alimentare opacità e dubbi. Continuare a rilevare gli ascoltatori, come se nulla fosse, evitando semplicemente di diffonderne all’opinione pubblica i dati nei prossimi quattordici giorni appare un provvedimento inadeguato, la cui efficacia in termini di garanzie di affidabilità si fatica a comprendere”.
La nota Nielsen
Intanto Nielsen, la società alla quale sono affidate operativamente le rilevazioni per Auditel, nel pomeriggio del 14 ottobre ha diffuso una nota nella quale ha ribadito la correttezza dei dati comunicati fin’ora, dove “non risultano alterazioni”, sottolineando il suo impegno per identificare anomalie e irregolarità.
“Il 1° ottobre sono state erroneamente divulgate informazioni relative a un gruppo di panelisti del panel Auditel ad altri destinatari dello stesso panel. Nielsen ha prontamente avviato un’indagine interna sui suoi sistemi e processi e adottato una serie di procedure in grado di determinare l’entità dell’episodio e identificare eventuali anomalie. A oggi non risultano alterazioni dei dati”.
“L’azienda – prosegue la nota – continuerà a condurre specifiche analisi nel corso dei prossimi mesi per identificare immediatamente eventuali irregolarità. Nielsen continua a impegnarsi per tutelare la privacy dei suoi panelisti, dei consumatori e dei suoi clienti in Italia e nei 106 mercati in cui opera. Nielsen sta lavorando insieme ad Auditel per gestire al meglio gli sviluppi della situazione”.
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