(di Clara Salpietro) – Le Legioni cecoslovacche erano unità militari volontarie, composte da cechi e slovacchi, che combatterono a fianco delle potenze dell’Intesa durante la prima guerra mondiale. Nel gennaio del 1917, nel campo dei prigionieri di guerra di Santa Maria Capua Vetere vicino Napoli, venne fondato il Corpo cecoslovacco dei volontari e, in estate, i cechi e gli slovacchi vennero trasferiti al campo di Padula.
In ottobre il corpo contava circa 4000 uomini. Il 21 aprile 1918 il Governo italiano firmò con il Consiglio nazionale cecoslovacco a Parigi l’Accordo sulla costituzione di un’armata cecoslovacca indipendente in Italia, diventando così il primo paese dell’Intesa a riconoscere il Consiglio nazionale cecoslovacco a Parigi come governo del futuro Stato cecoslovacco. Nell’ottobre del 1918 fu costituita la Divisione cecoslovacca e venne citata nel Bollettino della Vittoria del 4 novembre 1918 firmato dal generale Armando Vittorio Diaz. In tal modo l’Italia precedette gli Alleati nel dare legittimità alla costituenda Ceco-Slovacchia.
La Divisione era composta da circa ventimila uomini, di questi, 355 vennero uccisi in combattimento e altri 55 furono giustiziati dopo essere stati catturati dall’esercito austro-ungarico.
Per ricordare la presenza sul suolo italiano delle legioni cecoslovacche, il 12 giugno è stata organizzata una giornata commemorativa dall’Ambasciata della Repubblica Ceca e da quella della Repubblica Slovacca in Italia, realizzata anche grazie alla collaborazione del Ministero della Difesa, Assicurazioni Generali, Università La Sapienza di Roma e con la società Nova Civitas Soc. Coop..
Presso il Sacrario delle Bandiere delle Forze Armate a Roma, è stata inaugurata la mostra fotografica “Dov’è la patria nostra? Luoghi, memorie e storie della Legione ceco-slovacca in Italia durante la Grande Guerra”, con foto del periodo, raffiguranti i campi di prigionia italiani, il reclutamento e scene di vita del fronte, ideata e curata dal professor Vincenzo Maria Pinto di Padula per la Nova Civitas Soc. Coop. e permanente esposta presso la Certosa di Padula.
Nella Capitale la mostra rimarrà aperta al pubblico fino a venerdì 26 giugno. All’evento è stato concesso il logo ufficiale delle Commemorazioni del Centenario della Prima guerra mondiale, che accredita l’iniziativa come progetto rientrante nel Programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario della Prima guerra mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura di Missione per gli anniversari di interesse nazionale.
La cerimonia di inaugurazione dell’esposizione è stata aperta dal direttore del Sacrario delle bandiere, colonnello Giovanni Greco, a seguire gli interventi dell’Ambasciatrice slovacca, Mária Krasnohorská, e dell’Ambasciatore Ceco, Petr Buriánek. Presenti diplomatici, storici, studiosi e una rappresentanza di appartenenti alle Forze Armate italiane.
Un corona è stata deposta alla targa dedicata al generale Milan Rastislav Štefánik, nella piazza romana della Madonna di Loreto, nei pressi di piazza Venezia.
Štefánik, nato sulle alture dei Carpazi, figlio di un modesto pastore luterano, divenne politico, diplomatico, astronomo, nonché artefice della leggendaria, e sconosciuta in Italia, Legione cecoslovacca, la quale combatté su vari fronti alpini italiani durante la Prima Guerra Mondiale. La divisione dal 1918 è stata l’asse portante delle forze armate cecoslovacche. La Convenzione militare, con cui veniva riconosciuta l’esistenza dell’esercito ceco-slovacco, fu firmata dal presidente del consiglio Vittorio Emanuele Orlando, dal ministro della Guerra generale Vittorio Italico Zupelli e dal generale Milan Rastislav Štefánik, quest’ultimo ricevette la bandiera di guerra, nel corso di una solenne cerimonia alla presenza delle massime autorità, all’Altare della Patria a Roma il 24 maggio 1918.
A Roma la giornata di ricordo si è conclusa con il convegno storico “La Legione ceco-slovacca in Italia e la Grande Guerra”, tenutosi presso la Sala Gianfranco Imperatori dell’Associazione Civita, a Piazza Venezia. Dopo i saluti dell’Ambasciatrice Krasnohorská, dell’Ambasciatore Buriánek e del rappresentante delle Assicurazioni Generali, storici italiani, slovacchi, cechi e francesi hanno ricordato i momenti cruciali di quel periodo della storia mondiale.
foto©clara salpietro