(di Roberto Falaschi) – Signor Presidente del Consiglio dei Ministri,
nell’accingermi a formulare i più sentiti auguri a Lei ed al Governo da Lei brillantemente diretto con mano ferma, vorrei soffermarmi brevemente, ma molto brevemente, su quello che è stato nel corso di quest’anno bisesto il problema principale del quale ha dovuto prendersi cura, unitamente ai suoi Ministri, ossia questa pandemia della quale ancora sconosciamo se sia causata da un virus naturale, oppure da un laboratorio situato in Cina, precisamente a Wuhan.
Comprendo la difficoltà di adottare gli opportuni e indispensabili provvedimenti in assenza di un piano pandemico, ma Lei, Signor Presidente, al Suo secondo governo consecutivo, sicuramente era da tempo edotto della cosa e avrebbe potuto intervenire in merito, anche in considerazione del sollecito dell’O.M.S. che non poteva non conoscere. Varie personalità sono state condannate in base al principio che non poteva non sapere, ma le auguro che nessun magistrato abbia mai l’ardire di procedere contro di Lei su questa base.
A Suo merito va riconosciuto che nessuno prima di Lei aveva scoperto che con un semplice regolamento, detto Dpcm, si poteva ignorare la “Più Bella Costituzione al Mondo”, la normativa italiana votata dal Parlamento, nonché ignorare quest’ultimo al punto di chiuderlo per pandemia.
Complimenti per aver preso così a cuore la salute dei membri del parlamento al punto di lasciarli a casa: proprio da buon padre di famiglia. Ma la premura per i suoi connazionali si è spinta così avanti al punto di inventarsi il lockdown, per tenerli tutti a casa ed evitare che potessero ammalarsi. Certo i maligni La hanno criticata sostenendo che questo secondo loro fosse un confino e che trattava la popolazione come sudditi. Non hanno capito che era per il loro bene, parimenti alla direttiva di non effettuare autopsie ai deceduti per questo morbo sconosciuto nel rispetto supremo dei corpi…
Signor Presidente, Lei nella Sua benevolenza ha voluto rallentare quelle strette alla libertà chiamate lockdown, ma i suoi sudditi ne hanno approfittato per andare nei luoghi di contagio, quali ad esempio le discoteche e conseguentemente il suo successo nel contenere il morbo e stato vano e si è scatenata una seconda nefasta ondata. Quello che molti di noi non riescono a comprendere è come mai l’età media dei deceduti sia di poco superiore agli ottanta anni e cioè mediamente a chi sicuramente non ha frequentato luoghi di grandi assembramenti, quali appunto le suddette discoteche. Parimenti a noi ignoranti sudditi ci è incomprensibile l’incubazione di almeno due mesi di un morbo che si manifesta a giorni dal contagio.
Signor Presidente, comprendo pienamente la sua sconsolazione di fronte ad una popolazione così ingrata che non apprezza tutti quelli sforzi compiuti da Lei e dai Suoi Ministri per ottenere la vittoria sul malefico virus. Eppure i suoi ministri, anche su Sua ispirazione, le hanno pensate tutte arrivando a concepire per gli alunni i banchi a rotelle.
Signor Presidente, non desidero tediarLa oltre con una questione che conosce a fondo e riconosco che noi sudditi non abbiamo collaborato dovutamente per dare successo si Suoi sforzi e quindi, giustamente, ci sta castigando per questo periodo festivo togliendoci il Santo Natale e la celebrazione per il nuovo anno oltre a non farci incontrare con la Vecchia Befana. Solo così riesco a comprendere la chiusura totale dell’Italia.
Però. Signor Presidente, mi può spiegare come mai, malgrado i Suoi sforzi inani e i provvedimenti adottati contro il morbo abbiano dato risultati così deludenti da porci al quarto posto in percentuale alla popolazione nella classifica dei morti in base alle più accreditate stime?
Siamo veramente sicuri che sia tutta colpa nostra? E che forse il fallimento va considerato nella scarsa competenza e preparazione della compagine governativa, malgrado la grande quantità di Comitati Tecnici creati ad hoc.
O forse si può malignamente ipotizzare che buona parte dei deceduti siano stati dichiarati morti di coronavirus anziché della vera causa solo perché presentavano tracce di un qualche virus simile, quale ad esempio quello del raffreddore o dell’influenza stagionale, cioè fossero morti con il coronavirus e non di coronavirus. Vi è poi la diceria secondo la quale chi, per un qualche arcano motivo, dichiari vittima terminale del coronavirus anche chi quel morbo non lo aveva?
Signor Presidente, non desidero tediarLa oltre trattando dei Suoi problemi gestionali e quindi, nello scusarmi per la mia ben nota impertinenza, Le auguro di trascorrere con i suoi cari un periodo sereno e piacevole rispettando le Sue regole fino all’Epifania e oltre se del caso.
Con la devozione di un ossequioso, ma curioso, suddito
Roberto Falaschi