(di Clara Salpietro) – L’attività degli uomini e delle donne dell’esercito italiano impegnati nella missione Unifil, nel Libano del sud, è raccontata nel docu-film “Lungo la Blue Line“, che andrà in onda lunedì 27 aprile alle 21 su Sky Cinema Cult HD.
Il video è stato presentato a Roma nella Biblioteca Militare Centrale di Palazzo Esercito. Alla conferenza stampa di presentazione erano presenti il sottosegretario alla Difesa, Gioacchino Alfano; il capo di stato maggiore dell’Esercito, generale di corpo d’armata Danilo Errico; l’amministratore delegato di SKY Italia Andrea Zappia; il produttore Michele Bongiorno e il regista Andrea Bettinetti.
Il docu-film proietta spaccati dell’attività operativa dei militari italiani, la quotidianità di uomini e donne e la loro consapevolezza di correre dei rischi ma comunque sempre in prima linea con i loro valori e l’orgoglio di indossare la divisa dell’esercito italiano.
“Lungo la Blue Line” è un viaggio sul confine tra Libano e Israele, un viaggio realizzato, con il supporto dell’Esercito Italiano, da Good Day Films per Sky Cinema.
Proprio lungo quel tracciato che separa il Libano da Israele per 120 km, sono state raccolte le testimonianze di chi lavora all’interno della missione di peacekeeping Unifil. La voce narrante di Filippo Timi conduce il telespettatore negli uffici della missione, entra nelle storie dei soldati, nei loro sentimenti, nelle loro passioni e paure.
I protagonisti diventano il loro lavoro quotidiano in una missione molto delicata, così delicata che “ogni movimento sbagliato potrebbe accendere la miccia di una guerra che aspetta solo di esplodere”. Quello che colpisce però è la semplicità e il modo di pensare dei militari italiani, la particolarità consiste nelle loro storie di sacrificio e passione.
Nella realtà della missione italiana, che si può capire solo vivendola, ci sono storie come quella del capitano Anna Chiara Rametta, che ricopre un ruolo importante nel teatro operativo, è sposata con un Ufficiale rimasto gravemente ferito in missione a Herat e con la sua testimonianza svela uno degli aspetti più difficili della vita dei soldati, cioè la possibilità di rimanere feriti, senza però mettere in discussione la scelta compiuta e i valori. “Questa è la vita vera – afferma il capitano Rametta – non è una prova generale”.
C’è poi il racconto del sergente Emanuele Volpe del team cinofilo anti-esplosivo, che parla del suo rapporto con il cane e di come questo sia importante nell’affrontare la solitudine e lo stato di tensione che suscita il particolare scenario operativo. E ancora il rapporto quotidiano tra il primo maresciallo Marco Forte e il caporal maggiore scelto Michela Forte, rispettivamente padre e figlia, che si sono ritrovati quasi per caso nella stessa base.
C’è pure la storia di due caporal maggiori scelti Alfredo Dell’Anna e Federica Colalongo, che affrontano la missione come coppia ma impiegati ed impegnati in settori diversi.
Tutte testimonianze che fanno comprendere che l’essere soldato è una scelta di vita.
Nel filmato il generale di divisione Luciano Portolano comandante di Unifil spiega come il compito della missione sia quello “di monitorare il rispetto del cessate il fuoco ed il rispetto della Blue Line”, ma non solo.
Durante la conferenza stampa di presentazione a Palazzo Esercito, il generale Danilo Errico ha evidenziato: “sono orgoglioso di esssere il capo di stato maggiore di questi uomini e queste donne che indossano la divisa dell’Esercito italiano”.
“Questo docu-film è la dimostrazione – ha sottolineato – di quanto la Difesa e l’Esercito italiano siano una risorsa per il Paese, all’estero e in madrepatria, favorendo la diffusione della coscienza e la consapevolezza presso l’opinione pubblica di quello che facciamo quotidianamente”.
“Quest’opera – ha aggiunto il capo di stato maggiore dell’Esercito – onora la memoria di quanti hanno sacrificato la vita o portano i segni del loro impegno sul proprio corpo”.
“Riteniamo che una tv come la nostra – ha detto l’amministratore delegato di SKY- abbia anche dei doveri e cerchiamo di eseguirli facendo delle scelte: quella di andare a raccontare l’Esercito, e in un paese che fortunatamente vive in pace da molto tempo, non è facile. Siamo orgogliosi di poter avere l’opportunità di raccontare un pezzo d’Italia così importante che rappresenta così bene i valori di uomini e donne italiani”.
http://www.worldwebnews.it/salvare-vite-umane-questa-la-mission-del-luogotenente-nicola-sgherzi/