Nel Salone degli Specchi della Provincia regionale di Messina, si è tenuta la cerimonia di consegna del Premio “Buone pratiche in sanità”, dedicato alla memoria del professore Enrico Trimarchi.
A promuovere l’iniziativa è stata l’Associazione Umanesimo e Solidarietà di Messina, in collaborazione con CittadinanzAttiva – rete del Tribunale per i Diritti del Malato ed in sinergia con le associazioni: Città Solidale, Civis– MondoNuovo, Scienza e Vita e con lo Sportello per i Diritti dei Disabili.
(Nella foto da sinistra: Giuseppe Pracanica, Giuseppe Previti, Giuseppe Laccoto, Giovanna Trimarchi, Francesco Ferraù, Caterina Muscolino, Maura Brugiatelli, Andrea Cucinotta)
La cerimonia è stata introdotta dal presidente dell’associazione Umanesimo e Solidarietà, Giuseppe Pracanica, che nel suo intervento ha evidenziato: “Non è una iniziativa estemporanea, sin dal 2006 ci siamo occupati di intraprendere un percorso di indagine per mettere in evidenza quelle strutture sanitarie che potevano essere punto di riferimento per la salute dei cittadini, senza che questi fossero costretti a dover intraprendere i tristi e numerosi viaggi per la salute”.
“A distanza di cinque anni – ha continuato – questo impegno e questa consapevolezza sono cresciuti ad un punto tale che non potevano più restare tra le pieghe di un dibattito sommesso tra addetti ai lavori delle associazioni, ma andavano partecipati all’opinione pubblica. Ecco in sintesi le origini di questo premio che ci auguriamo di vedere, anno dopo anno, assumere un valore ed un riferimento sempre più per quanti operano, con senso di responsabilità ed abnegazione, nel settore della salute”.
Alla cerimonia sono intervenuti alcuni esponenti delle istituzioni che svolgono un ruolo di rappresentanza diretta nell’ambito della sanità e dei cittadini, i quali non hanno voluto far mancare agli organizzatori di questa prima esperienza il loro sostegno e la loro vicinanza.
Nel portare il saluto del consiglio comunale di Messina, il presidente Giuseppe Previti ha evidenziato il valore pedagogico e simbolico dell’iniziativa, aggiungendo: “Ai rappresentanti di Cittadinanzattiva e del forum delle associazioni partner, che hanno promosso questo premio per le buone pratiche in sanità, va tutto l’apprezzamento ed il sostegno del consiglio comunale. L’augurio è di veder crescere negli anni il premio e con esso la tutela dei diritti dei pazienti di pari passo all’umanizzazione delle cure”.
È intervenuto, anche, il dottore Sebastiano Tamà, medico di famiglia, che ha espresso “un sincero apprezzamento per l’iniziativa, voluta e promossa dalle associazioni cittadine, che pone in luce il lavoro silenzioso e quotidiano di moltissimi professionisti della sanità messinese ed ha auspicato, che questa iniziativa possa crescere sempre di più negli anni, nell’interesse dei pazienti e di tutta la sanità”.
Il dottore Nino Trifilò ha portando il saluto del presidente dell’Ordine dei medici Giacomo Caudo e ha ricordato la figura del professore Enrico Trimarchi, “figura da emulare per valorizzare l’impegno della professione medica a salvaguardia ed a tutela della salute dei cittadini anche dal punto di vista dell’attenzione all’individuo”.
Il presidente della Commissione sanità e servizi sociali dell’assemblea regionale sicilian, Giuseppe Laccoto, si è compiaciuto per l’iniziativa di Cittadinanzattiva Messina, “che ha il merito di puntare i riflettori e segnalare all’opinione pubblica l’importanza di promuovere la maggiore diffusione delle buone pratiche in sanità, per costituirne un momento di positiva emulazione”.
Il premio, per questa prima edizione, è stato assegnato, ex aequo, alle seguenti strutture: Divisione di Oncologia Medica dell’ospedale San Vincenzo di Taormina, diretta dal dottore Francesco Ferraù; all’U.O.C. di Ematologia del Policlinico “G. Martino”, diretta dalla professoressa Caterina Musolino ed all’U.O.C. di Ematologia dell’Azienda Ospedaliera O.R. “Papardo-Piemonte” diretta dalla dottoressa Maura Brugiatelli.
Il riconoscimento, il primo in Sicilia in questo ambito, è assegnato da un forum di associazioni di tutela dei cittadini a quelle realtà sanitarie che si siano rese protagoniste di buone pratiche che abbiano contribuito ad un miglioramento della qualità della vita ed all’accoglienza dei pazienti nei luoghi di cura per ridurre l’ansia e l’angoscia legata alle procedure e ai protocolli terapeutici.
“Con questa iniziativa si è voluta valorizzare una sanità, che esiste anche nella nostra provincia, più umana e rispettosa della dignità delle persone – ha dichiarato Andrea Cucinotta, vice segretario regionale di Cittadinanzattiva Sicilia – ma si è voluto, altresì, promuovere il valore culturale e formativo della stessa. È un semplice riconoscimento per chi lo riceve, ma una testimonianza preziosa per chi la accoglie per dare impulso ad un nuovo, ampio impegno dei percorsi di umanizzazione in grado di suscitare serenità nei pazienti e nei loro famigliari”.
“Quello che ci proponiamo – ha concluso Cucinotta – è che anche con questa attività si possa promuovere a livello culturale la trasformazione della concezione dell’Ospedale da “luogo di cura”, il più delle volte vissuto dai cittadini-pazienti come semplice luogo di sofferenza, a “luogo di cure”, ovvero di “attenzioni” rivolte alla sfera del sé, consapevoli che non esiste “il diritto (utopico) alla guarigione”, ma un più consapevole e realistico “diritto alla cura”.
Quale simbolo del premio è stata scelta la coppa del re di Gudea (una riproduzione artistica realizzata da due appassionati artigiani di Milazzo), che regnò dal 2144 al 2124 a. C., su cui si trova riprodotto il “caduceo”, che è stata consegnata ai responsabili delle strutture sanitarie premiate.