(di Anthony Brown) – Lo scorso fine settimana si è svolta la Conferenza sulla sicurezza di Monaco di Baviera, che per l’occasione ha celebrato il suo 50° anniversario. La conferenza è un appuntamento annuale di elevato livello politico e rappresenta un forum per discutere apertamente questioni di politica di sicurezza e di difesa.
La conferenza non prevede decisioni, ma riunisce i principali attori politici nel settore della sicurezza e della difesa e offre l’opportunità di condurre molti colloqui bilaterali o multilaterali ad alto livello.
Quest’anno la conferenza contava circa 450 partecipanti, di cui 60 ministri e 20 Capi di Stato e di numerosi rappresentanti di organizzazioni internazionali.
Solo per citare alcuni degli importanti partecipanti che hanno consegnato discorsi o contribuito ai panels: il presidente tedesco, Joachim Gauck; il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki Mon; il presidente del Consiglio europeo, Herman van Rompuy; il segretario generale del Consiglio di cooperazione degli Stati arabi del Golfo, il dottor Rashid al Zayani; il Segretario generale della NATO Anders Fogh Rasmussen; l’Alto rappresentante dell’Unione europea, la baronessa Cathy Ashton.
Vale la pena anche rilevare la partecipazione di una forte delegazione degli Stati Uniti rappresentata dai ministri degli esteri e della Difesa, rispettivamente John Kerry e Juck Hagel, e molti senatori e altri rappresentanti degli Stati Uniti.
L’ordine del giorno copriva quasi tutta la gamma di grandi conflitti e delle trattative in corso, come il Medio Oriente, Siria, Iran, Ucraina e il dialogo Belgrado-Pristina. Meno importanza è stata attribuita in Asia e in Africa.
Si evidenziano di seguito i principali dibattiti.
Il presidente tedesco, Joachim Gauck, ha invitato la Germania ad assumere un ruolo più attivo nella prevenzione dei conflitti, dicendo che il suo paese “dovrebbe dare un contributo più sostanziale, e dovrebbe farlo prima e con maggiore decisione se vuole essere un buon partner”. Il ministro degli Esteri tedesco Frank Walter Steinmeier ha ulteriormente affermato che: “la Germania deve essere disposta ad agire con maggiore decisione”.
Il segretario generale della NATO Rasmussen ha incentrato il suo intervento principalmente sulla Russia, mettendo l’accento sul ruolo della Russia per quanto riguarda l’Ucraina e la Siria. Rasmussen ha anche ricordato le questioni aperte in materia di difesa missilistica e la necessità di tornare al controllo degli armamenti e parlare sulla trasparenza degli esercizi.
Il ministro degli Esteri Kerry ha menzionato la necessità di un “rinascimento transatlantico nel 2014” e il ministro della Difesa Juck Hagel ha visto l’Europa “come un partner indispensabile per affrontare le minacce e sfide”, oltre ad evidenziare che “il pezzo centrale della nostra partnership transatlantica difesa continuerà ad essere la NATO”.
Il Segretario generale del Consiglio di cooperazione degli Stati arabi, Rahsid Zayani, ha fortemente accusato la comunità internazionale di non fare abbastanza per trovare una soluzione per la Siria.
Il Ministro degli Esteri iraniano, Mohamad Zarif, e quello svedese Carl Bildt hanno discusso le prospettive per i futuri negoziati. È chiaro che c’è ancora un grave deficit di fiducia da entrambe le parti.
Info www.securityconference.de\en