(di Anthony Brown) – Nave Cigala Fulgosi si è trovata ad intervenire in due operazioni di Ricerca e Soccorso a favore di migranti su imbarcazioni alla deriva, nella notte fra il 2 e il 3 luglio .
Dopo aver ultimato il recupero e il successivo trasferimento in porto a Lampedusa di 227 migranti, di cui 46 donne e 4 bambini, coordinava, in qualità di OSC (On Scene Commander), il recupero di 80 migranti, di cui 14 donne individuati a circa 60 miglia a Sud dell’isola di Lampedusa.
L’Unità, al Comando del Capitano di Fregata Massimiliano Lauretti, ripreso da poche ore il normale pattugliamento nello Stretto di Sicilia nella mattinata del 3 Luglio ha captato una segnalazione da parte di un motopesca tunisino che riportava la presenza di una imbarcazione alla deriva con un elevato numero di persone a bordo. Riportata l’informazione alla Centrale Operativa della Marina Militare, l’unità si è immediatamente diretta verso il contatto e, una volta arrivata in area d’operazione, lo ha localizzato con l’elicottero organico e con i sensori di bordo.
In assistenza di Nave Cigala Fulgosi sono successivamente giunte anche due motovedette, una della Capitaneria di Porto e una della Guardia di Finanza.
I migranti, trasferiti tutti a bordo di Nave Cigala Fulgosi, sono stati sottoposti alle cure del team medico di bordo, fra i naufraghi anche quattro donne incinte. Tutte le persone, benché provate dalla navigazione, sono risultate in buone condizioni di salute.
Lo stesso giorno, riporta il Times of Malta,
il Primo Ministro, Joseph Muscat, chiamava al telefono il presidente del consiglio della UE, Hermann Van Rompuy, per investirlo formalmente del problema notificando che Malta userà i propri poteri per chiedere solidarietà nell’affrontare il problema migratorio aggiungendo che si aspetava dalla UE la stessa sollecitudine dimostrata nell’affrontare la crisi finanziaria e altre emergenze.
Lo stesso, per sottolineare la ferma intenzione di difendere gli interessi nazionali affermava “questa è la crisi del Mediterraneo”.E sulla questione si era pronunciato recentemente l’arcivescovo di Palermo, Paolo Romeo, a proposito della visita di Papa Francesco lunedì a Lampedusa «La visita del Papa a Lampedusa è un fatto importante. Che vuole essere una risposta di vicinanza agli immigrati, non solo dell’isola ma di ogni parte, di cui deve essere favorita l’integrazione, che intende sottolineare come Lampedusa non sia un una sperduta frontiera, ma la porta dell’Europa e come tale richiede un’attenzione vera e ampia. Soprattutto questa visita, anche per le modalità in cui avverrà impone a tutti una revisione a ogni livello per dare risposte autentiche alle domande di oggi».
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febbraio 2, 2016