L’Associazione Nazionale Diplomatici a riposo “Costantino Nigra” ha appreso con stupore ed amarezza la notizia della nomina di Carlo Calenda a Capo della Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’UE a Bruxelles.
“La Conferenza degli Ambasciatori è un appuntamento al quale mi sono avvicinato con grande interesse. Sono partito da una sorta di pregiudizio nei confronti della rete diplomatica. Devo dire che in questi mesi di attività il giudizio sulla qualità di questa rete è sicuramente positivo. La qualità delle donne e degli uomini della rete diplomatica merita un saluto particolare: una struttura di professionisti di prim’ordine che ha bisogno di stimoli e di nuovo slancio”. E’ stato questo il giudizio espresso il 28 luglio 2015 dal Presidente del Consiglio, aprendo alla Farnesina l’11^ Conferenza degli Ambasciatori italiani.
A distanza di pochi mesi, il Governo cancella queste affermazioni, procedendo alla nomina del vice ministro dell’Economia Carlo Calenda a Rappresentante permanente d’Italia presso l’Unione Europea, interrompendo una consuetudine giuridica ininterrotta, che ha sempre riservato alla carriera diplomatica la guida e la responsabilità delle ambasciate e rappresentanze diplomatiche, con una limitata eccezione agli albori della Repubblica.
In quell’incarico a Bruxelles si sono sempre avvicendati diplomatici di calibro che hanno assicurato grande prestigio all’Italia, svolgendo la loro missione con successo e competenza unanimemente riconosciuta, nel solco della professionalità e delle tradizioni della diplomazia italiana. Molti di loro hanno anche contribuito a scrivere pagine importanti del processo di integrazione dell’Europa.
Nella consapevolezza che l’evoluzione delle relazioni internazionali in uno scenario sempre più globale e la crescente connessione tra politica interna e politica estera comportano (in particolare per un Paese membro dell’Unione Europea) adeguamenti e cambiamenti nella gestione della politica estera e dello strumento specifico, cioè il Ministero degli Affari Esteri, cui è affidata, l’Associazione Nazionale Diplomatici a riposo “Costantino Nigra”, che riunisce i diplomatici a riposo, esprime stupore e grande amarezza per la nomina di Calenda, segnale preoccupante per la carriera diplomatica, ma anche per quanti credono nella funzione e nel lavoro che i diplomatici italiani svolgono, forti del loro patrimonio di professionalità al servizio delle istituzioni e del Paese, a tutela degli interessi nazionali e dei compatrioti, quotidianamente ed in ogni situazione.
La decisione in questione lascia intravedere prospettive inquietanti per il futuro dei diplomatici – sottolinea l’Associazione dei diplomatici a riposo – e disorienta particolarmente le leve più giovani della carriera diplomatica. È per questo che la sua portata va ben al di là dell’impatto mediatico più o meno effimero che ha provocato.
Oggi e sempre più in prospettiva, nessuna Amministrazione pubblica beneficia di ‘rendite di posizione’ ed anche la Farnesina è impegnata ad assicurare continuità e autorevolezza al proprio ruolo istituzionale, propositivo e propulsivo ed a vedersi così confermato il tradizionale ruolo privilegiato nella formulazione e nella gestione degli indirizzi della politica estera nazionale.
Ma questo impegno costante merita l’apprezzamento ed il sostegno delle Istituzioni, il rispetto dei ruoli e comportamenti che sappiano salvaguardare la dignità e la professionalità di chi ha scelto di porsi al servizio dell’Italia.
E’ questa la via che i diplomatici dell’ASSDIPLAR indicano a chi ha a cuore le sorti ed il prestigio del nostro Paese, che sono orgogliosi di aver avuto l’onore di servire e rappresentare.