(di Roberto Falaschi e Gaetano Spadaro) – Questa decisione è non per quello che so, ma per quello che non so. E poi, non è perché fino ad oggi hanno sbagliato tutto che con il vaccino possano aver ragione. Non si va per tentativi. Non si gioca con la salute e vita delle persone. Vedo male Brighella diventare Ippocrate.
Certamente confesso la mia incompetenza nel campo della farmacopea, ma, spinto, come tutti noi, dal leggere tutto quanto riguardi questo virus Covid-19 e quanto emerge dai movimenti borsieri delle aziende farmaceutiche che compongono la “Big Pharma” (Il termine “Big Pharma” viene abitualmente utilizzato nella stampa per indicare, seppur in modo generico, il vero e proprio cartello esercitato da varie compagnie farmaceutiche più grandi come Pfizer, GSK, Bayer e Novartis; il termine assume quindi una connotazione negativa, sebbene a volte con si intenda semplicemente il gruppo delle grandi multinazionali dei farmaci) e Big Data ( è un termine che descrive un grande volume di dati, strutturati e non strutturati, che inonda l’azienda ogni giorno, ma non è la quantità di dati ad essere importante: ciò che conta veramente è quello che l’azienda fa con i dati; i Big Data, per contare qualcosa, devono essere analizzati alla ricerca di informazioni di valore che portino a decisioni aziendali migliori e a mosse strategiche di business) quando alcuni manager delle aziende manifatturiere vendevano le loro azioni proprio al momento della conferenza stampa per intascare la moneta.
Questa vicinanza e anche questa confusione tra Big Pharma e la Borsa mi preoccupa non poco: non conosco i colossi i Ceo che compongono Big Pharma e sono sospettoso del mercato azionario soprattutto quando può sfiorare i conflitti di interesse tra loro e i membri del Parlamento Europeo e della Commissione Europea (altro che Berlusconi con le reti Mediaset), quindi mi sono allertato dal Regolamento Europeo 2020-1043 adottato con urgenza e silenziosamente lo scorso il 15 luglio 2020 (https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32020R1043&from=IT)
Questo testo autorizza in modo derogatorio i produttori di vaccini contenenti virus geneticamente modificati a non rispettare l’obbligo di valutare i rischi per la salute e l’ambiente prima di condurre sperimentazioni cliniche sull’uomo.
In secondo luogo, sono in corso negoziati tra la Commissione Europea e gli inventori dell’iniezione “salvifica” per garantire che siano gli Stati membri dell’Unione Europea a risarcire i produttori di vaccini per gli effetti collaterali ch’essi potranno dare.
Ricapitoliamo un attimo visto che la vaccinazione prenderà il via il 27 dicembre prossimo (SE&O):
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ci viene detto di virus “geneticamente modificati”,
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che questo vaccino potrebbe causare rischi per la salute ed ecologici,
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che i produttori dei vaccini avranno immunità penale in caso di azione penale promossa nei loro confronti,
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che eventuali richieste risarcitorie a causa di effetti collaterali saranno a carico degli Stati membri dell’Unione Europea, e quindi a spese dei contribuenti.
Cosa dovrei pensare? Dovrei acconsentire a vaccinarmi?
L’incertezza mi detta cautela e mi richiede una veloce “ritirata”, per parlare con una terminologia militare.
Grazie al web ho letto diverse dichiarazioni di scienziati che credono che questo vaccino sia fantascienza. Citano l’esempio dell’influenza: “Ci sono voluti circa 15 anni per stabilizzare il vaccino e ancora, al momento, non è affidabile al 100%”. Faccio notare a chi mi legge che i giganti del vaccino sono arrivati sull’agorà, non attraverso il canale di una rivista scientifica, ma con comunicati stampa inviati alle agenzie d’informazione in uno spirito di “over-bidding” (asta aperta al rialzo) e con un grande aiuto graduale circa i tassi di successo: prima 90 %, poi 92 %, 94 %… e presto, di questo passo, arriveremo anche al 110%!
Poi ci si aggiunge a tutto questo il governo Conte 2, per l’Italia, che via Domenico Francesco Arcuri (attenzione! non è un immunologo ma è un dirigente d’azienda e funzionario, dal 2007 amministratore delegato di Invitalia e attualmente Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19), che potremmo ormai chiamare “signor vaccino” ha dato una conclusione edificante: la battaglia contro il virus richiederà tempo, e se il vaccino da un lato protegge l’individuo vaccinato dall’infezione, protegge anche dalla trasmissione. Si è scoperta l’acqua calda!
In realtà, si dice che questi vaccini sperimentali siano terapia genica. Allora ho provato a chiedere al mio medico personale circa la terapia genica. Mi ha chiesto se ero malato! Perché la terapia guarisce, dove il vaccino dovrebbe prevenire. Infatti per terapia genica (in inglese Gene Therapy) si intende l’inserzione di materiale genetico (DNA) all’interno delle cellule al fine di poter curare delle patologie (es. malattie genetiche). Questa procedura di inserzione è nota come trasfezione.
Personalmente sono contro gli OGM, come gli ecologisti: mettere la terapia genica nel corpo di un bambino o di una persona anziana? Dobbiamo stare attenti agli apprendisti stregoni che trasformano gli esseri umani in cavie. Questi mi paiono essere i primi cugini degli inventori dell’imidacloprid che uccide le api e certe specie di uccelli, quali passeri, quaglie, canarini e piccioni, per salvare la salute del…girasole.
Potrei essere “accusato” di aver letto e poi diffondere, attraverso queste righe, delle fake news. Certamente! Ed è anche una mia preoccupazione civica da sempre: evitare di dare giudizi sulle persone basandomi su ciò che leggo di loro scritto da altri su internet ed evitare di diffondere false notizie verificandone fonte e contenuto. Ma poi le fake news potrebbero non essere dove si dice.
Che cos’è del resto una fake news? Questa è la formulazione quando non piace al potere in atto. Ah, fake news! Il potere offre solo verità, è ben noto! Non mi illudo, perché già all’epoca del Trattato di Maastricht, i fautori del “sì” occuparono tutti i programmi televisivi per dire ai sostenitori del “no”: “State uscendo dalla cerchia della ragione, siete teorici del complotto”.
Ora che il muro di Maastricht si sta rompendo con la Brexit. E coloro che gridavano alla cospirazione del “no” sono le stesse di ora che gridano alla “cospirazione” e che denigrano coloro che sono scettici sul virus Covid-19 definendoli “negazionisti” (un termine con cui viene indicato polemicamente una forma estrema di revisionismo storico con riferimento ad alcuni avvenimenti connessi al fascismo e al nazismo, per es., l’istituzione dei campi di sterminio nella Germania nazionalsocialista fino a spingersi a negarne l’esistenza o la storicità).
E se i “cospiratori” fossero coloro che ci governano? Se diciamo che un popolo non è destinato a essere imbavagliato, che non ha senso correre da solo in una foresta con una maschera, che non vogliamo il vaccino genetico, che il caso delle maschere è torbido, come anche quello dell’assenza dell’ossigeno, siamo accusati di essere “cospiratori”.
Se si mette in dubbio, interrogandoli e chiedendo spiegazioni lucide e logiche, spiegazioni lineari, quanto dichiarato pubblicamente dai membri del governo, dal Presidente del Consiglio dei Ministri stesso e dai membri il CTS (Comitato Tecnico Scientifico), che tuttavia si sono costantemente contraddetti, si diventa immediatamente “cospiratori”, “negazionisti”.
Hanno solo quell’aggettivo in bocca. Allora, di cosa hanno paura? Allora finisco per chiedermi chi siano i cospiratori fra coloro che dissentono chiedendo chiarezza e unicità e loro?