(di Clara Salpietro) – “Ocho pasos adelante” (Otto passi avanti) è il primo docufilm dedicato alla diagnosi precoce dei disturbi dello spettro autistico, a firma della regista italiana Selene Colombo e prodotto con la sorella Sabina.
L’autismo è un disturbo cronico dello sviluppo del sistema nervoso centrale ad esordio precoce che determina una disabilità complessa che coinvolge l’ambito sociale, comunicativo e comportamentale. Per promuovere la conoscenza di questa complessa condizione e sensibilizzare l’opinione pubblica, nel 2007 l’Assemblea generale dell’Onu ha istituito una giornata dedicata ai malati, alle loro famiglie e alla ricerca.
Questo film documentario, che Selene Colombo, nata a Berna da genitori italiani, ha girato a Buenos Aires, è un ritratto della vita quotidiana dei bambini e delle loro famiglie, madri e padri che si sono trovati un giorno a fare i conti con il dover crescere un figlio o una figlia “diversi” dagli altri. A fare i conti con una diagnosi arrivata tardi.
Abbiamo intervistato Selene e Sabina Colombo così da capire cosa le ha spinte a raccontare un disturbo come l’Autismo su cui si parla poco o, a volte, si tace completamente.
Selene, come nasce l’idea di realizzare un film sull’autismo e quale messaggio vuoi diffondere con questo film-documentario?
L’idea nasce da una precisa consapevolezza: tutte le famiglie che ho incontrato in varie parti del mondo con un figlio od una figlia affetta da questo disturbo (disturbo dello spettro autistico) hanno ricevuto una diagnosi tardiva e/o errata ed hanno quindi perso tempo e…l’opportunità di poter intervenire precocemente. Allo stato attuale, siccome non si è scoperta la causa che genera l’autismo e non esistono cure miracolose, l’unico fattore che concretamente può fare la differenza nel miglioramento delle condizioni del bambino e nella qualità di vita della sua famiglia è la diagnosi precoce: riuscire ad individuare molto presto – l’ideale sarebbe nella fascia ricompresa dai 18 ai 24 mesi di vita – l’autismo ed attivarsi immediatamente di conseguenza. Nessuno hai mai raccontato l’autismo in questo modo. Eppure molti operatori e genitori lo dicono da tempo ormai. “Ocho pasos adelante” è una testimonianza vera di bambini e famiglie che, attraverso la loro esperienza, fanno capire quanto sia vitale un intervento precoce, è un aiuto per le generazioni future, un prezioso supporto per operatori del settore (psicologi, pediatri, educatori di asilo nido, logopedisti, insegnanti e tutti quelli che lavorano con i bambini) e per i genitori.
Perché l’hai girato in Argentina e che difficoltà hai riscontrato?
L’ho girato in Argentina perché mi trovavo lì casualmente per lavoro. E casualmente mi sono imbattuta in questo mondo che non conoscevo. L’incidenza è alta in Argentina, così come lo è in molte parti del mondo: si parla di un bimbo su 88, negli Stati Uniti addirittura uno su 68. Non si può più fare finta di niente. Difficoltà umane diciamo così non ce ne sono state, le famiglie mi hanno accolta con enorme ospitalità. Le uniche difficoltà sono state di tipo tecnico (audio, luce ecc…) perché quando si filma dal vivo senza simulazione la scena “non si può ripetere” e suono e luci vanno “aggiustate” in seguito spendendo molto tempo e soldi. Oggi, a film finito e pluripremiato, siamo davvero molto contente.
Inoltre è ora possibile acquistare il film sul sito IBS (http://www.ibs.it/dvd-film/ocho-pasos-adelante/selene-colombo/8057680971528_.html) risolvendo il noto problema della distribuzione/reperibilità di documentari indipendenti come “ocho pasos adelante”.
È vero che il lungometraggio, che ha ricevuto tantissimi riconoscimenti tra cui tre festival del cinema internazionali, è stato finanziato in proprio? Il documentario l’hai prodotto insieme a tua sorella Sabina, com’è stato lavorare in coppia?
Sì, vari festival internazionali hanno selezionato il film tra cui anche festival di serie “A” cosa che per un primo lavoro non è proprio usuale. Credo che Sabina ed io siamo state premiate soprattutto per il nostro coraggio e per aver scommesso tutto – anche finanziariamente dato che ce lo siamo totalmente finanziate da sole – su questo film e sulla sua “mission” convinte di fare la cosa giusta. La prima volta che ne ho parlato a Sabina fu durante una telefonata notturna chiedendole “Lo facciamo?” e lei mi rispose “Certo! Se non si conoscono ancora le cause dell’Autismo e non si può quindi fare prevenzione, se è così alta l’epidemiologia e così grande l’ignoranza sull’Autismo in generale e sulla diagnosi precoce, se i campanelli d’allarme sono visibili ai 18 mesi e se diffondere l’informazione può veramente fare la differenza, dobbiamo farlo!!!” Senza di lei ed il suo continuo incoraggiamento ed appoggio questo progetto non avrebbe mai visto la luce.
Il 2 aprile il documentario è stato proiettato a New York nel Palazzo di Vetro, sede dell’Onu, davanti alle delegazioni di 193 Paesi. Selene cosa hai provato?
A New York è stato bellissimo sentirsi pienamente in linea e a ritmo con quelle che sono le indicazioni e raccomandazioni che provengono dalla principale Organizzazione Internazionale a livello mondiale. Il film è stato accolto benissimo, ho ricevuto tantissimi complimenti per l’efficacia dell’opera e il modo propositivo in cui vengono proposte alcune soluzioni e questo è stato un grande onore per noi e per il nostro Paese, essendo il film al 100% italiano. Sabina a Roma ha chiuso, con la serata al Massimo, i festeggiamenti del 2 aprile con una splendida serata film più concerto per la quale ringraziamo tutti gli artisti che hanno partecipato: Danilo Rea, Tosca, Pier Cortese, Giovanni Baglioni, Pilar, Ilaria Graziano&Francesco Forni, Elisabetta Pellini, Francesco Taskayali e le organizzatrici leader Claudia Scapicchio e Francesca Quattrone.
La stessa sera Sabina era presente alla proiezione all’Auditorium del Massimo di Roma, a cui ha fatto da cornice una magnifica serata-concerto di beneficenza. Sabina ti consideri soddisfatta o pensi che ci sia ancora molto da fare?
Abbiamo avuto una solidarietà incredibile intorno a questo progetto e la sua causa, sono molto soddisfatta sopratutto perché la grande maggioranza dei partecipanti non conosceva l’Autismo, questo è stato il risultato più grande! “Sette note per otto passi avanti” ha dimostrato che si può sensibilizzare il pubblico su questa tematica importante, sulla quale esistono purtroppo ancora barriere culturali alte come anche la paura semplicemente di conoscerla e si corre il rischio di allontanare invece di avvicinare l’opinione e la consapevolezza pubblica. Crediamo che bisogna farlo nel modo giusto. Non era mai stata fatta un’iniziativa di sensibilizzazione sull’Autismo di questa portata, quanto meno a Roma. Unire la proiezione del documentario con un concerto di oltre un’ora non è stata una cosa semplice, sono due format molto diversi anche se il pubblico è condiviso. Se in Argentina il documentario ha accelerato il processo di approvazione di una legge sulla diagnosi precoce, in Italia l’opera è il punto di partenza di un bellissimo progetto che abbiamo ideato e chiamato “Otto passi Avanti” gestito dall’Associazione Culturale Pediatri con l’appoggio dell’Istituto Superiore della Sanità: per la prima volta in Europa a settembre partiranno dei corsi per la formazione agli operatori di asili nido sui campanelli d’allarme. L’Italia ed il mondo in generale deve ancora fare tanti passi avanti sull’Autismo: il gap informativo è ancora significativo e le sue cause sono ancora incerte. Attraverso il documentario e queste iniziative di formazione/sensibilizzazione con i nostri preziosissimi Partner stiamo cercando di avvicinarci agli auspicati “passi avanti”.
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Quest’anno la giornata mondiale sull’autismo, che si è tenuta il 2 aprile, è stata impreziosita dalla proiezione del lungometraggio “Ocho pasos adelante”, finanziato in proprio, che ha ricevuto tantissimi riconoscimenti, tre festival del cinema internazionali e una campagna di sensibilizzazione sulla diagnosi precoce in Argentina con l’approvazione di una legge per l’introduzione dello “screening” obbligatorio ai 18 mesi di vita.
Proprio il 2 aprile l’Onu ha voluto tributare uno speciale riconoscimento a quest’opera proiettandola al Palazzo di vetro di New York di fronte ai rappresentanti di 193 Paesi. “Ocho pasos adelante” ha inoltre ricevuto il Patrocinio della Commissione italiana per l’Unesco per “l’alto valore dell’iniziativa”.
Roma ha celebrato la ricorrenza con un evento speciale che si è svolto all’Auditorium del Massimo all’Eur ed è stato condotto dall’attrice Elisabetta Pellini e da Gianluca Nicoletti. Tra gli ospiti Danilo Rea, Tosca, Pier Cortese, Pilar, Francesco Taskayali, Ilaria Graziano & Francesco Forni, Giovanni Baglioni.
La serata di Roma è stata anche l’occasione per una raccolta fondi per il primo progetto europeo sulla diagnosi precoce che coinvolge asili nido pubblici e privati. L’obiettivo è aumentare la capacita di riconoscere in anticipo i precisi indici di rischio per l’autismo con l’istituzione di corsi di formazione a partire da settembre, indirizzati a chi ha maggiore contiguità con i bambini tra 0 e 2 anni: pediatri, ma anche operatori degli asilo nido.
Il progetto partirà da Roma con gli asili nido comunali e privati, per far conoscere i campanelli d’allarme utili per individuare i bambini a rischio autismo. Anche le giornate informative parallelamente previste per i genitori dei bambini che frequentano gli asili nido avranno inizio con la ripresa del nuovo anno scolastico.
Sito: www.ochopasosadelante.com
Contatto: ochopasosadelante@gmail.com
Aquista il DVD del film:
http://www.ibs.it/dvd-film/ocho-pasos-adelante/8057680971528_.html
Pagina facebook: www.facebook.com/8pasosadelante
Trailer: