(di Anthony Brown) – Ola Suleiman (foto a sinistra) è una giovane ragazza come tante altre, lavora in un bar nel sud del Libano con grande impegno e semplicità. Ha lasciato Tartus in Siria 6 anni fa cercando un futuro e aspettando tempi migliori. Ha lasciato un Paese che in altri tempi era stimato e amato anche per la grande ospitalità offerta rispettivamente ai Libanesi, durante la guerra civile e durante l’ultima guerra del 2006, e ai Palestinesi in costante attesa di una loro entità statuale.
Buongiorno Ola. Mi piacerebbe conoscere il tuo stato d’animo?
Comincio le mie parole con il saluto e la pace per tutta la terra, che ha raccolto montagne e valli, pianure e fiumi, mari e ha raccolto tutti i Paesi, regioni, case, strade strette e larghe come ha raccolto cuori grandi e piccoli. Ha avuto questa forma tonda per poter raccogliere tutto il male e tutto il bene. Dio ha veramente creato questa terra e se riuscirete a cogliere tutti i dettagli di questa creazione rimarrete a ringraziare per il resto della vita.
Da dove provieni?
Vi voglio raccontare di uno Stato arabo che sta vivendo una tragedia vera; un Paese piccolo che era sempre pieno di gioia e di speranza. Ora invece è triste anche se fa finta di non esserlo. Voglio dire che per tanta gente questo Paese non significa nulla e ognuno ha la sua opinione, ma di questo non voglio parlare.
Che sentimenti provi per il tuo Paese?
Vorrei solo trasmettere il mio sentimento verso il mio Paese dove ho vissuto per 12 anni. Per me è stato un giardino di fiori. Fiori diversi, belli e brutti alcuni con un buon profumo e altri con un cattivo odore. Posso dire che ha raccolto tanti tipi di fiore ma alla fine questo Pese conteneva solo fiori.
…e poi?
Semplicemente, è un Paese modesto dove il povero e il ricco vivono insieme. Un Paese che non ha mai detto di no a nessuno e che ha sempre dato rifugio a tutti.
Come immagini il tuo futuro?
Ora io amo questo cuore grande della Siria anche se sono lontana da essa. Con la speranza di tornare perchè non troverò mai un Paese che apre le mie braccia con lui. Amo il suo cuore; è la mia madre e il mio padre ed è tutto ciò che possiedo.
E cosa ti auguri per il tuo Paese?
Se potessi regalargli qualcosa gli darei la sicurezza e la tranquillità e l’augurio che ritorni libera e orgogliosa. Ma purtroppo posso regalarle solo le mie lacrime e la mia nostalgia.
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