Crescono le opportunità per le aziende italiane nel settore energetico in Georgia. Nei giorni scorsi, per la prima volta a livello bilaterale si è tenuto a Tbilisi un forum sul settore organizzato da Nomisma Energia, in collaborazione con la Banca georgiana TBC e il GEDF (Georgian Energy Development Fund).
L’iniziativa, che gode del sostegno dell’ambasciata d’Italia a Tbilisi, è stata inaugurata dal nostro ambasciatore in Georgia, Federica Favi, e dal vice premier e ministro dell’Energia, Kakha Kaladze.
Focus del Forum, a cui hanno partecipato numerose istituzioni e aziende georgiane e italiane, sono state le opportunità che il paese offre in diversi settori legati all’energia.
Dall’idroelettrico all’eolico, alle fonti tradizionali, ai progetti e alle infrastrutture per la produzione, all’immagazzinamento e la distribuzione efficiente.
A questo proposito, dal ministero dell’Energia georgiano spiegano che gli investimenti, soprattutto in ambito idroelettrico hanno un buon potenziale.
I progetti in questo ambito hanno già attratto milioni di dollari da aziende straniere e locali. In parallelo, promuovendo la costruzione e lo sviluppo di nuovi impianti di produzione, il settore energetico georgiano si sta focalizzando sull’adozione di nuove norme e regole basate sugli standard Ue e sulle best practices internazionali.
Questa nuova strategia permetterà al paese di diventare uno dei principali fornitori di energia pulita nella regione e una destinazione privilegiata per gli investimenti privati. Come obiettivo secondario ma collegato ci sono anche quelli di implementare l’infrastruttura per il trasporto energetica da est a ovest e da nord a sud; di migliorare le condizioni economiche e sociali nel paese attraendo nuovi investimenti su progetti legati alle rinnovabili e creare nuovi posti di lavori, rafforzando al contempo la cooperazione con le organizzazioni internazionali per accelerare l’integrazione europea ed euroatlantica.
A sostegno di questo piano e per avvantaggiare gli investitori internazionali, Tbilisi ha adottato un regime fiscale liberale e alcuni trattati per evitare la doppia imposizione con membri dell’Ocse, nonché sono state semplificate le procedure per fare business.
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