(di Roberto Falaschi) – Un venerdì 13 novembre alcune persone stanno godendosi una serata di musica e questa viene subitamente interrotta.
Lo stesso venerdì 13 novembre altre persone stanno degustando delle prelibatezze in un ristorante tipico ed il pasto repentinamente bloccato.
Il medesimo venerdì 13 novembre delle persone stanno passando una piacevole serata in gradevole compagnia e questa all’improvviso termina.
Tali fatti si verificano circa alla stessa ora nella medesima città ed è così che una sera d’autunno Parigi viene letteralmente presa d’assalto da individui degni del maggior disprezzo dal punto di vista della cultura occidentale.
E’ difficile individuare delle motivazioni sensate che giustifichino la violenta soppressione di persone che trascorrono piacevolmente e nel rispetto della legge e dei costumi locali il loro tempo libero.
Mi correggo, ho scritto difficile in realtà avrei dovuto usare il termine impossibile, perché quell’azione è stata premeditata nel tempo, preparata con meticolosa precisione, con l’investimento di notevoli somme di denaro, con la complicità di fiancheggiatori, nel silenzio dei vicini ed eseguita con la più fredda spietatezza senza alcun rispetto per la vita altrui e propria e nel nome di un Dio che in quanto Dio e Creatore non può certo istigare alla distruzione delle Sue creature.
Né si può sostenere che tali individui agissero correttamente nel nome del “loro Dio”. Se Dio è Dio è anche unico, quindi è universale e non appartiene ad alcuna religione in particolare e pertanto risulta impossibile che possa spingere in Suo nome persone che credono in Lui ad ucciderne altre che in Lui credono.
Tutte le religioni considerano in nome di Dio l’omicidio peccato e se questo è plurimo un’aggravante, quindi la sacralità della vita deve essere rispettata perché frutto delle volontà Divina.
In base allo stesso principio il suicidio, ossia l’omicidio di se stessi, non può certo rientrare nel volere di Dio, tant’è che le religioni lo condannano. Ora si è verificato il venerdì 13 novembre 2015 un’ennesima violazione di questi principi avendosi omicidi e suicidi plurimi.
Gli omicidi sono stati commessi ai danni di persone che non commettevano alcun reato in base alle leggi del territorio, ma che secondo la credenza degli assassini commettevano peccato e pertanto meritavano la suprema punizione.
Al contempo i perpetratori erano convinti di compiere una serie di azioni gradite a Dio e che pertanto il sacrificio della loro vita sarebbe stato ricompensato nell’aldilà in quanto meritevoli della gratitudine divina…
Indipendentemente da qualsiasi commento su motivazioni sociali, di rivalsa per oppressioni subite o altre ipotesi pseudo giustificative resta il fatto che chi vive in una terra ne deve rispettare le leggi, i costumi e le abitudini.
E’ un atto dovuto la cui non osservanza dovrebbe prevedere anche l’espulsione per irrispetto al dovere di ospitalità. Se poi detti personaggi sono autoctoni e pretendono di obbligare con la coercizione violenta il resto della popolazione ad adottare altri sistemi di vita meritano un’aggravante alla pena prevista per i loro crimini. Senza se e senza ma.
La cultura occidentale ha conquistato con anni di lotte dei diritti individuali sconosciuti a molte altre culture ed ha quindi il preciso dovere di difenderle contro chiunque vi attenti ed in nome di qualsiasi credo ciò avvenga.
Chi vi rinuncia o è un traditore, o un pusillanime, o un imbecille o tutte insieme queste ipotesi. La reazione a difesa della cultura occidentale con, tra l’altro, la separazione tra Stato e Chiesa deve essere totale e priva di tentennamenti a rischio altrimenti di trasformare il modo di vita più consono alle inclinazioni individuali ed allo sviluppo ordinato della società in una intollerante teocrazia nella quale l’opposizione corrisponde ad eresia.
Con queste poche righe ho voluto testimoniare il mio sentire verso le vittime, la solidarietà verso i parenti degli assassinati e dei feriti, oltre l’apprezzamento per la coraggiosa reazione del popolo francese, nonché per la pronta ed efficace reazione delle Forze di Sicurezza francesi. In questa occasione: Vive la France!!!
Parigi era prevedibile, sono possibili ulteriori attentati anche altrove: intervista al prof. Pisano
novembre 15, 2015