(ANSAmed) – È partito a Cagliari il progetto Med-Phares, la rete dei fari del Mediterraneo.
Coinvolge Francia, Tunisia e Libano e tre stazioni semaforiche pilota in Sardegna: Cagliari, Sant’Antioco e Asinara.
L’obiettivo è creare una rete internazionale per mettere a punto le strategie per conservare, recuperare e valorizzare fari e stazioni semaforiche. E rendere così questo patrimonio un’attrazione a livello mondiale. “Un’occasione imperdibile per la Sardegna, consentirà di tutelare e restituire alle comunità locali un cospicuo patrimonio costiero, un tempo prezioso supporto ai naviganti e fondamentale presidio difensivo, domani fattore di sviluppo per il territorio”, ha sottolineato Alessio Satta, direttore della Conservatoria delle coste della Sardegna, capofila del progetto, al termine del sopralluogo tecnico presso i fari del sud Sardegna, alla presenza del Conservatoire du Littoral et des Rivages Lacustres, in rappresentanza del Governo francese.
Il primo passo concreto del progetto sono stati i lavori del primo Comitato di Pilotaggio, ovvero la riunione dei partner che hanno messo in piedi la metodologia operativa per la realizzazione della rete.
Prende così corpo, dunque, il Programma Integrato di Valorizzazione, che fa seguito alla delibera della giunta regionale che affida alla Conservatoria delle coste quindici aree di conservazione costiera di proprietà regionale. Il progetto può contare su un finanziamento europeo di un milione e 770 mila euro. Sono nove i siti “pilota” individuati per portare avanti gli interventi di recupero e valorizzazione attraverso il confronto fra cittadini e istituzioni.
In Sardegna sono coinvolti il faro e la stazione di segnalazione di Sant’Elia a Cagliari, i fari e i semafori delle isole di Sant’Antioco e Asinara.
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settembre 8, 2012