A Baghdad nella base militare che ospita la sede della Nato Training Mission in Iraq (NTM-I), sabato primo ottobre, è stato sancito il passaggio formale di consegne tra i generali di corpo d’armata statunitensi Michael Ferriter (cedente) e Robert L. Caslen Jr. (subentrante), alla guida della missione addestrativa della Nato. (Nella foto a sinistra il generale Austin consegna la bandiera della Nato al generale Caslen che assume il comando della missione – foto a cura di NTM-I)
Alla solenne cerimonia erano presenti il generale Lloyd James Austin III, comandante delle forze statunitensi in Iraq, gli Ambasciatori delle Nazioni della Nato accreditate nel Paese e le più alte autorità civili e militari irachene.
Il generale Caslen contestualmente ha assunto anche il ruolo di capo di una nascente struttura denominata Office for Cooperation and Security in Iraq, nell’ambito della rimodulazione, in corso, della presenza militare statunitense in Iraq.
Durante il suo discorso, il generale Ferriter ha tracciato un bilancio sicuramente positivo delle attività svolte dalla Nato nel Paese e ha rivolto parole di sentito ringraziamento al generale di divisione italiano Giovanni Armentani per il prezioso sostegno garantitogli quale Vice Comandante della missione.
Il generale Armentani, che continuerà a ricoprire l’incarico di vice comandante della NTM-I, ha ricordato come questa missione addestrativa dell’Alleanza Atlantica, pur trattandosi di una missione “tattica”, ovvero caratterizzata da un limitato numero di partecipanti appartenenti a ben 14 nazioni, sia in realtà una missione strategica nei risultati, voluta e apprezzata dal governo e dalle stesse Forze di Sicurezza irachene a favore delle quali svolge la propria opera di assistenza.
“La fase che stiamo attraversando adesso – ha aggiunto il generale Armentani – è particolarmente importante. La NTM-I continuerà ad assistere le Forze di Sicurezza dell’Iraq con crescente attenzione nelle attività di consulenza e mentoring effettuate ai più alti livelli istituzionali, nel solco già tracciato che porterà, inevitabilmente, alla costruzione di un efficace, stabile e proficuo partenariato tra l’Iraq e la Nato”.