(di Roberto Falaschi) – Accolta da una splendida giornata autunnale viennese ed in una cornice particolarmente grandiosa della Cattedrale di Santo Stefano la Sezione di Roma dell’ANAC ha reso omaggio al Principe Eugenio di Savoia nel giorno del 350esimo Anniversario della sua nascita a Parigi, 18 ottobre 1663.
In una sontuosa Cappella della Cattedrale, la Delegazione, composta dal generale Valerio Blais, dall’Ambasciatore Roberto Falaschi e dal colonnello Pasquale Valensise, ha posto sulla tomba del Principe una corona di fiori con la scritta “Al Principe Eugenio di Savoia i Cavalieri d’Italia”.
Il pellegrinaggio era stato organizzato congiuntamente con l’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon la cui delegazione era guidata dallo stesso Presidente, dott. Ugo d’Atri.
La cappella sotto la quale è sepolto il Principe è chiusa al pubblico ed in questa circostanza è stata aperta alle due delegazioni grazie ai buoni uffici del Barone Roman Von Gamotha, socio delle Guardie d’Onore alle Reali Tombe.
Le spoglie del Principe, che a dimostrazione del suo spirito europeo si firmava Eugenio Von Savoye, sono sepolte a Vienna in riconoscimento dei suoi particolari meriti nella difesa dell’Europa Occidentale dall’invasione Ottomana partecipando quale suo primo combattimento alla liberazione di Vienna dall’assedio ed in seguito, quale comandante di armate asburgiche, infliggendo ripetute sconfitte alle armate turche con tattiche da manuale.
Con la sua abilità di comando nel corso della Guerra di Successione di Spagna contribuì alla salvezza del Ducato di Savoia liberando dall’assedio Torino nel 1706. In riconoscimento della sua appartenenza alla casa Savoia, ma soprattutto quale salvatore del Ducato il suo cuore fu sepolto nella Basilica di Superga.
Dell’uomo, a cui Budapest ha dedicato una statua che sovrasta tutta la città, hanno espresso lusinghieri apprezzamenti personaggi storici di spicco, tra cui:
“Uno dei più grandi condottieri della storia, insieme ad Alessandro Magno, Annibale, Giulio Cesare…” Napoleone Buonaparte.
“Scosse la grandezza di Luigi XIV e la potenza ottomana e, nonostante tutte le vittorie e gli incarichi ricoperti, sdegnò le tentazioni del fasto della ricchezza”. F.M. Arouet de Voltaire.
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giugno 19, 2013