Intensa attività della guardia di finanza che in due giorni ha messo a segno risultati di rilievo nella lotta al crimine organizzato.
In particolare, circa cento
perquisizioni e sequestri presso agenzie di gioco e punti di scommesse
in Campania, Piemonte, Lazio, Puglia e Calabria sono stati effettuati dai finanzieri del Comando Provinciale di Caserta, dello SCICO e del Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche. La rete telematica illecita di scommesse, riconducibile al clan camorrista dei Casalesi, nell’ultimo biennio avrebbe gestito oltre 10 milioni di euro, con ingenti guadagni per l’organizzazione criminale che era in grado di pagare somme di danaro anche oltre la normativa antiriciclaggio, senza lasciare traccia.
Allo scalo aeroportuale “Leonardo da Vinci” di Fiumicino tre “corrieri” di cocaina purissima sono stati intercettati dai finanzieri del Comando Provinciale di Roma e dal Servizio di Vigilanza Antifrode dell’Agenzia delle Dogane. Ancora una volta, grazie all’efficacia dei dispositivi apprestati agli arrivi internazionali dai militari del Gruppo di Fiumicino, è stata sventata l’immissione nel territorio nazionale di oltre ventidue chili di polvere bianca che, se fosse giunta nelle mani delle organizzazioni criminali, avrebbero fruttato oltre cinque milioni di euro.
Due persone rispettivamente di nazionalità cipriota e ucraina, entrambe provenienti da San Paolo del Brasile si erano affidate ai classici doppi fondi ricavati nelle pareti dei bagagli al seguito: il primo nascondeva oltre 15,500 chili di sostanza stupefacente, mentre il secondo circa 2,5. Non è andata meglio ad un’avvenente cittadinanza brasiliana proveniente da Fortaleza (Brasile) – anch’ella sorpresa con altri quattro chili di cocaina occultati nel doppiofondo del suo trolley – che, alle prime domande rivolte dai militari in merito ai motivi del suo arrivo, ha risposto di essere giunta in Italia per motivi religiosi.
I tre narcotrafficanti sono stati arrestati per traffico internazionale di stupefacenti ed associati all’istituto penitenziario di Civitavecchia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
La lotta al narcotraffico del Comando Provinciale di Roma non si limita alle frontiere.
Negli stessi giorni delle operazioni condotte a Fiumicino, le Fiamme Gialle del Nucleo Polizia Tributaria hanno assicurato alla giustizia due pericolosi latitanti, colpiti da mandato di arresto europeo sin dal 2009.
Si tratta di S.V., più noto come “l’olandese”, di passaporto belga ma di origine croata, e di suo fratello, entrambi attivi nel traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
La brillante operazione è frutto della collaborazione con il Centro di Coordinamento alla Lotta Anti Droga-Mediterraneo, di Tolone (Francia), nell’ambito delle iniziative assunte dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, in stretto contatto con la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga del Ministero dell’Interno.Il G.I.C.O. (Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata) del Nucleo Polizia Tributaria di Roma, partendo dall’analisi di alcune operazioni di polizia condotte in alcuni Stati dell’Unione Europea nei confronti di un’organizzazione criminale dedita all’importazione di cannabis dal Marocco in Europa, aveva appurato che l’individuo, godendo dell’appoggio di alcuni complici dislocati nei vari paesi, era solito spostarsi in mezza Europa per poi giungere a Roma, dove soggiornava utilizzando false generalità.
Incrociando i dati di centinaia di liste di volo dei passeggeri in arrivo agli aeroporti di Fiumicino e Ciampino, le Fiamme Gialle hanno individuato, nel quartiere Prenestino, un appartamento abitato da un connazionale del latitante, al cui interno è stato bloccato lo stesso, tradito dall’aver istintivamente trasalito non appena i militari hanno pronunciato il suo nomignolo.
Dopo alcuni giorni, lo stesso G.I.C.O. è riuscito ad arrestare il fratello, anch’egli ricercato, sorpreso al carcere di Regina Coeli di Roma mentre era in visita al fratello detenuto.
E la Guardia di Finanza di Ancona, in collaborazione con la locale Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ha sequestrato presso il locale scalo portuale un carico di sostanza stupefacente, rinvenuto a bordo di un autoarticolato, con targa bulgara, appena sbarcato da una motonave proveniente dalla Grecia e trasportante elettrodomestici nonché masserizie varie.
Durante le prime fasi del controllo, il conducente del mezzo, cittadino greco, riferiva in modo evasivo di non avere alcunché da dichiarare e di essere diretto in Svizzera.
Una successiva e meticolosa ispezione dell’automezzo consentiva così di individuare 12,5 chilogrammi di marijuana, suddivisa in 29 panetti, nascosti all’interno di un boiler.
Nel vano tentativo di eludere eventuali controlli, i panetti erano stati cosparsi di caffè in polvere.
Il cittadino greco è stato tratto in arresto e condotto alla casa circondariale di Montacuto con l’accusa di traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
Una volta immessa sul mercato, la sostanza stupefacente avrebbe consentito di lucrare circa 120.000 euro.
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