I servizi consolari e diplomatici di tutti gli Stati membri devono proteggere qualsiasi cittadino europeo in cerca di aiuto all’estero, fornendo la stessa tutela che darebbero ad un connazionale.
L’ha stabilito il Parlamento e i deputati hanno anche chiesto alle delegazioni europee di ricoprire un ruolo chiave nel potenziamento della tutela dei cittadini europei in Stati extra-europei.
La posizione del Parlamento sulle nuove regole proposte per potenziare la tutela consolare all’estero, che è uno dei diritti fondamentali riconosciuti ai cittadini europei, è stata approvata con 596 voti favorevoli, 66 contrari e 12 astensioni.
“Questa proposta è un esempio eccellente di come più Europa non significhi necessariamente più burocrazia o più Bruxelles. Più Europa può significare più aiuto per i cittadini europei che ne hanno bisogno, più tutela per quei cittadini che non sono rappresentati in paesi terzi e che si trovano in situazioni precarie o di crisi”, ha dichiarato dopo il voto Edit Bauer (PPE, SK), che ha preparato la risoluzione.
I deputati affermano che qualsiasi cittadino europeo in difficoltà all’estero, per esempio dopo aver subito un incidente, uno stupro o un furto, o esser stato arrestato in una situazione di crisi, potrà chiedere liberamente l’aiuto di un’ambasciata o un consolato di qualsiasi altro Stato membro dell’Ue o, se necessario, della delegazione Ue, nel caso il proprio paese non sia rappresentato.
Il Parlamento chiede alle delegazioni UE presenti nei paesi extra-UE (gestite dal Servizio europeo per l’azione esterna) di coordinare gli Stati membri per assicurarsi che i cittadini che non dispongono di una rappresentanza del proprio paese possano essere pienamente assistiti durante una crisi.
I deputati hanno deciso che, se necessario, le delegazioni dell’UE potranno ricoprire compiti consolari. Saranno messe in condizione di organizzarsi con le rappresentanze degli Stati membri per dividersi i compiti e condividere le informazioni.
Comunque, la direttiva non obbligherà gli Stati membri a fornire ai cittadini non rappresentati un’assistenza che normalmente non è data ai propri connazionali, secondo quanto votato dai deputati.
Molti cittadini dell’UE sono rimasti coinvolti nelle crisi dello scorso anno, per esempio in Libia, Egitto e Bahrain, durante le rivolte democratiche della primavera 2011, o in Giappone dopo il terremoto del marzo 2011. La tutela consolare è spesso essenziale anche nelle situazioni di tutti i giorni, per esempio se ci si ammala seriamente o si è vittime di crimini.
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febbraio 19, 2015