Nell’ambito della cosiddetta procedura di liquidazione dei conti, la Commissione europea ha chiesto la restituzione di fondi della politica agricola dell’UE indebitamente spesi dagli Stati membri per un totale di 180 milioni di euro. In particolare, sono stati contestati all’Italia le seguenti inadempienze:
– Ortofrutticoli — rettifica proposta per carenze ricorrenti nei controlli amministrativi, contabili e fisici e per lacune nell’applicazione delle sanzioni nel regime di trasformazione di agrumi rispettivamente, in Sicilia per un importo della rettifica di 4.861 milioni di euro e in Calabria per un importo della rettifica di 8.937 milioni euro;
– Intervento sotto forma di ammasso — rettifica proposta per pagamenti tardivi nel regime delle scorte private di formaggi per un importo della rettifica di 0,976 milioni euro.
I fondi riconfluiscono nel bilancio dell’Unione per inosservanza delle norme UE o inadempienze nelle procedure di controllo della spesa agricola. Se infatti gli Stati membri sono responsabili del pagamento e della verifica delle spese della politica agricola comune (PAC), spetta alla Commissione controllare che essi abbiano fatto un uso corretto dei fondi stanziati.
La politica agricola comune (PAC) è da oltre 40 anni la politica più importante dell’Unione europea (UE). Per questo motivo ad essa è stata tradizionalmente destinata una parte considerevole del bilancio comunitario, sebbene negli ultimi anni la percentuale sia diminuita costantemente fino a raggiungere l’attuale 50,5 % (2005). La spesa agricola è finanziata da due fondi, che fanno parte del bilancio generale dell’Unione: il Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA), che finanzia i pagamenti diretti agli agricoltori e le misure volte a regolare i mercati agricoli, ad esempio con il regime di intervento e le restituzioni all’esportazione, e il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), che finanzia i programmi di sviluppo rurale degli Stati membri. L’importo totale massimo che può essere stanziato per il periodo 2007–2013 è pari a 862,4 miliardi di euro, dei quali 88,3 miliardi sono destinati al FEASR (comprese Bulgaria e Romania).
I contribuenti europei si aspettano, giustamente, che queste somme siano spese in modo corretto.
Gli Stati membri sono responsabili della gestione della maggior parte dei pagamenti della PAC, principalmente tramite i loro organismi pagatori. Essi sono inoltre responsabili dei controlli, ad esempio della verifica delle domande di pagamenti diretti presentate dagli agricoltori. La Commissione svolge oltre 100 audit ogni anno, verificando che i controlli effettuati dagli Stati membri e le correzioni delle carenze siano sufficienti e ha il potere di recuperare i fondi indebitamente spesi se gli audit dimostrano che la gestione e il controllo degli Stati membri non sono abbastanza efficaci da garantire che i fondi dell’UE siano stati spesi correttamente.
Leggi il comunicato stampa della Commissione europea
Per ulteriori informazioni sul funzionamento del sistema di liquidazione annuale dei conti, vedere MEMO/12/109 e l’opuscolo “Una gestione saggia del bilancio agricolo”, disponibile al seguente indirizzo Internet:
http://ec.europa.eu/agriculture/fin/clearance/factsheet_it.pdf .
Per ulteriori approfondimenti: relazione n.1/2013 della Corte dei Conti Europea