“Come valutare l’attuale offerta di accesso sicuro all’Internet Banking rispetto alle aspettative delle attuali e delle prossime generazioni?”, questa la domanda a cui hanno cercato di rispondere gli studenti dell’ELIS College, Scuola di specializzazione in tecnologie informatiche, multimediali e operations con sede a Roma.
I risultati del progetto di indagine sui sistemi di autenticazione offerti dalle banche per l’accesso all’Internet Banking, progetto avviato da ANSSAIF, Associazione Nazionale Specialisti di Sicurezza in Aziende di Intermediazione Finanziaria, è stato presentato a Roma presso la sede dell’ELIS.
La fase di analisi è stata effettuata su un campione di 20 realtà divise tra banche e gruppi bancari.
L’obiettivo del progetto era di ideare un nuovo modello di fruizione dei servizi bancari che si adatti e tenga presente del cambiamento delle abitudini, della continua evoluzione nell’uso dei costumi, dell’utilizzo dei social network e più in generale del comportamento dei consumatori con l’utilizzo delle nuove tecnologie.
Le conclusioni degli studenti, divisi in quattro gruppi, sono state valutate da una giuria di esperti, composta da Barbara Bruno, IT Risk & Security Governance Telecom Italia; Marco De Ritis, Information Security Specialist, Monte Paschi di Siena; Alessandro Musumeci, Presidente CDTI; Gianpaolo Scafuro, Cyber Security Specialist and Project Manager Poste Italiane; Francesca Tedeschi, Banking and Marketing Senior Expert e Director of Italian Financial Observatory (Ofnetwork).
Gli studenti dell’ELIS College hanno ricevuto i complimenti dalla giuria sia per il lavoro svolto, che per l’attenta analisi effettuata sui sistemi di autenticazione offerti dalle banche.
La giuria, dopo attenta valutazione, ha premiato il gruppo di studenti che ha indicato i principi secondo i quali debba essere ideato il portale home banking di una banca, che sono: Sicurezza; Velocità; Innovazione; Immediatezza nella comprensione dei servizi offerti; Semplicità dell’interfaccia grafica e struttura lineare del sito; Reperibilità e assistenza clienti.
Sull’accesso all’Internet Banking si è tenuta una tavola rotonda che ha avuto come relatori i componenti della giuria. I lavori sono stati moderati da Raffaele Barberio, Direttore di Key4Biz.
“L’aspetto della sicurezza percepita – ha affermato Barbara Bruno – è fondamentale e bisogna sempre valutarlo, perché ad una sicurezza reale spesso non corrisponde una sicurezza percepita”.
“Negli ultimi anni – ha osservato Gianpaolo Scafuro – abbiamo avuto un’evoluzione tecnologica con ripercussione sui servizi messi a disposizione da Banche e Uffici postali. Oggi ci troviamo in un contesto in cui anche coloro che attaccano i siti delle banche lo fanno con motivazioni nuove, pertanto abbiamo bisogno di giovani che stiano dietro alla tecnologia e possano così sorvegliare coloro che ci possono attaccare”.
Per Marco De Ritis “la rete rappresenta un punto cardine anche per le persone che non sono solite navigare su internet”. “In futuro – ha aggiunto De Ritis – noterete che sviluppare un sistema informativo e renderlo sicuro non sarà facile, la sicurezza non deve essere soppiantata dalla volontà di portare innovazione e servizi”.
“Il mondo dell’informazione tecnologica – ha invece spiegato Alessandro Musumeci – non è solo ingegneria e comunicazione, ma vengono richieste persone che conoscono la normativa. Sono carenti i sistemi di mobilità e informazione al pubblico. Molti servizi passeranno sempre meno per le banche e molto di più su piattaforme tecnologiche”.
“La sicurezza è dinamica”, ha esordito Francesca Tedeschi, aggiungendo poi: “il vero problema oggi delle banche è la lotta tra sicurezza e semplicità. I giovani sono una miniera d’oro e la loro bravura con la tecnologia spaventa le banche”.
L’ANSSAIF, presieduta dall’ingegner Anthony Cecil Wright, si pone l’obiettivo di contribuire alla maturazione, in tutte le sedi opportune, anche universitarie, della consapevolezza dei problemi connessi alla necessaria protezione delle persone, dei beni, dei dati e delle informazioni; di promuovere studi e ricerche; di conservare il patrimonio di esperienze professionali degli specialisti di sicurezza del settore, anche al termine della loro attività lavorativa. Inoltre di curare la condivisione di esperienze e conoscenze atte a migliorare l’attività professionale degli associati e di curare la promozione culturale e l’aggiornamento dei soci.
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