Sarà il trionfo del bello declinato secondo tutte le sfumature possibili quello che offrirà la ottava edizione della Biennale Internazionale di Antiquariato in programma a Roma, a Palazzo Venezia, dal 5 al 14 ottobre.
“Le primissime immagini delle opere che stanno pervenendo -afferma Luigi Michielon che della Mostra è il coordinatore- confermano che gli antiquari invitati hanno recepito il nostro invito a portare a Palazzo Venezia pezzi d’assoluta eccezione, con proposte trasversali per intercettare i diversi interessi del pubblico, dai pezzi di alta ed altissima epoca al secondo Novecento italiano ed internazionale, dalle arti maggiori, pittura e scultura, alle arti applicate. Sarà una Biennale ricchissima e vivace, irrinunciabile per chi sappia già come orientarsi non meno che per un pubblico attento ma non specializzato, anche giovane, che voglia inserire un pezzo d’epoca o semplicemente una importante opere d’arte nell’arredo di design della propria casa o ufficio”.
Pubblico e collezionisti di casa a Palazzo Venezia hanno sempre trovato sicurezza sull’autenticità e sulla qualità degli oggetti proposti, accertata dalle gallerie stesse insieme al coordinamento scientifico della mostra mercato, ed il comitato organizzativo con il suo Presidente Cesare Lampronti desidera rafforzare questa fiducia auspicando una non impossibile policy sulla garanzia del prezzo.
Uno spazio da protagonista è riservato anche all’archeologia, con proposte che non lasciano indifferenti, come il busto marmoreo di Herrinius, figlio dell’imperatore Decio, opera raffinata del terzo secolo, proposto dall’Antichità Valerio Turchi. Archeologia greco romana sarà anche la proposta della new entry galleria Cahn di Basilea. Sulla scultura dal Medioevo al Neoclassico, punterà anche l’allestimento della galleria Tomasso Brothers di Leeds e Londra.
Molto spazio alla Biennale avrà la pittura di qualità, con proposte diversissime, con opere di notevolissimo rilievo per autore ma anche per qualità oggettiva. Molti i maestri classici proposti. Tra loro, una incantevole Madonna con bambino del giovane Lippi in mostra alla Galleria Moretti, uno stupendo “San Pietro pentito”, vero capolavoro del Guercino proposto da Robilant e Voena o il raro Todeschini di grandiose dimensioni portato da Carlo Orsi.
Tra le opere del nostro Ottocento, le due limpide vedute di Ippolito Caffi e quelle di Simone Pomardi della Galleria Antonacci, o gli affascinanti ritratti di Mario Cavaglieri che Robertaebasta espone insieme a Depero e ad un pezzo unico: un vaso Richard Ginori disegnato da Gio Ponti appositamente per l’Expo di Parigi del 1925.
Medardo Rosso e un meraviglioso Balla della Collezione Sarfatti saranno nello stand della Galleria Russo, mentre Phidias espone “La lettura” che Victor Reggiani dipinse su incarico dei celebri Goupil.
Poi il Novecento con i Savinio, Burri, De Chirico e Fontana di Mazzoleni e ancora Fontana, Picasso, Max Ernst che Tornabuoni allinea a un elegantissimo tavolo da centro e ad una consolle di gusto berniniano.
Le prime segnalazioni sui mobili fanno tutte presagire una qualità da grande connoisseur internazionale. Basti citare le commode francesi e le consolle toscane proposte da Bortolozzi o a quelle del grande ebanista Nicolas Grevenich proposte da Wannenes.
Non mancheranno di interessare un pubblico internazionale anche i reperti cinesi, da museo, proposti dalla galleria Ajassa di Torino, come il cavallo in terracotta dipinta della dinastia Tang (618-907) e la coppia di animali fantastici in terracotta dipinta, della medesima dinastia, così come i tappeti rarissimi, tra i quali un perfetto Susani storico e 5 pannelli che sarà possibile trovare da Luciano Cohen.
Roma è anche micro mosaico. Capolavoro della Fabbrica di San Pietro è la natura morta esposta dalla galleria Luigi Colasanti, bellissimo il San Sebastiano del Butterfly Institute of Fine Arts di Lugano.
Chi ama gli argenti non avrà che da sbizzarrirsi. A cominciare da un capolavoro di metà Cinquecento: la Croce devozionale in cristallo di rocca e argento fuso commissionata da un grande dignitario spagnolo e proposta da Cesati. O l’Adorazione dei pastori, siciliana del Settecento, in avorio, lapislazzuli, madreperla e ambra de Il Quadrifoglio. Dario Ghio, insieme a pezzi meravigliosi di ambiti diversi, soprattutto sei-settecentesco, porta alla Biennale due stupefacenti “Fiumi”, il Congo e il Tevere, di Andrea Spadini.
E’ un primo, ridotto, assaggio di quanto i 70 invitati riuniranno a Palazzo Venezia.
La Biennale dell’Antiquariato insieme agli antiquari espositori è impegnata nel progetto di restauro di tre preziosi dipinti ad olio su tela provenienti dalla Cappella della Passione della chiesa di S. Maria in Aquiro a Roma.
Le opere, raffiguranti una “Incoronazione di Spine”, una “Flagellazione” ed una “Pietà” risultavano fortemente compromesse nel loro stato di salute. Il restauro, finanziato dagli Antiquari della Biennale di Roma è appena stato ultimato. Questo consentirà di esporre le opere al pubblico presso Palazzo Venezia durante la prossima esposizione prima del loro ritorno nella originaria sede.
Informazioni: www.biennale-antiquariato.roma.it