(di Clara Salpietro) – “La nuova centralità geopolitica dell’Asia-Pacifico. Che ruolo per l’Italia?”, è il titolo della conferenza che si è tenuta a Roma presso la Sala delle Colonne di Palazzo Marini.
L’evento, organizzato dall’Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie (IsAG), ha coinciso con la pubblicazione di Asia-Pacifico: un nuovo pivot, l’ultimo numero di “Geopolitica”, la rivista dell’IsAG.
Ad aprire i lavori è stato il presidente dell’IsAG, Tiberio Graziani, a seguire sono intervenuti l’Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario della Repubblica Socialista del Vietnam, Nguyen Hoang Long; l’Incaricato d’Affari dell’ambasciata di Australia in Italia, Douglas Robert Trappett; il generale di brigata Francesco Lombardi, vice-Direttore CeMiSS e ISSMI; il ministro plenipotenziario Andrea Perugini, Direttore Centrale per i Paesi dell’Asia e dell’Oceania del Ministero degli Affari Esteri.
Hanno preso la parola anche il direttore generale dell’IsAG, Daniele Scalea, e il Direttore del programma di ricerca “Asia Orientale”, Massimiliano Porto.
“Siamo contenti che l’Italia – ha affermato l’ambasciatore Long – discute su un’area che in passato è stata trascurata. Nonostante la crescita economica importante dell’Asia, sentiamo la necessità di mantenere sicurezza e pace nella Regione. Il coinvolgimento delle grandi potenze e la competizione tra loro creano opportunità, ma anche sfide. Il governo del Vietnam ha lanciato un grande dibattito per quanto riguarda la costruzione della fiducia strategica”.
“L’Italia – ha aggiunto – sta vivendo delle difficoltà economiche, ma non le basta aprirsi al mercato del Medio Oriente, a quello americano o del Sud America, serve aprirsi al mercato del Sud Est asiatico. L’Italia ha know how, creatività e competenza ma per andare lontano deve avere attività produttive in Asia”.
Per il diplomatico australiano Trappett “l’area dell’Asia-Pacifico è importante per l’Italia dal punto di vista economico”.
Il generale Lombardi, vice-Direttore CeMiSS e ISSMI, ha sostenuto che “l’area Asia-Pacifico è caratterizzata da una crescita economica che i Paesi vogliono mantenere. È un’area liquida perché è sede di una serie di situazioni politico-strategiche mutevoli. Asia-Pacifico è lo scenario della competizione economico e finanziaria tra Usa e Cina. È una competizione che gli Stati Uniti stanno portando avanti attraverso l’isolamento della Cina dal punto di vista commerciale stringendo accordi con Paesi presenti nell’area. Dal punto di vista politico-strategico il quadro è variegato, c’è un crescente nazionalismo, si inserisce il ruolo che hanno alcune istituzioni sovranazionali e poi c’è un ritorno della Russia, che è molto presente sullo scenario europeo con mire verso l’Artico e si riaffaccia verso il Pacifico con un ruolo di rilievo”.
“Sul piano militare – ha spiegato il generale – c’è la minaccia continua e costante della Corea del Nord, ci sono contenziosi nell’area, minacce terroristiche a sfondo religioso e da parte di fondamentalisti. È di recente l’annuncio fatto dal Presidente nord coreano di poter reagire a minacce che arrivano da esercitazioni congiunte tra Usa e partner dell’area”.
“Attualmente – ha precisato il generale Francesco Lombardi – abbiamo 46 conflitti nel mondo, di cui 7 solo nell’area Asia-Pacifico. Un conflitto di natura separatista nell’isola di Papua in territorio Indonesiano; conflitti etnici in Myanmar; le Filippine devono confrontarsi con movimenti terroristici; nelle Filippine del Sud c’è un fronte islamico che cerca di creare uno stato islamico; inoltre nelle Filippine c’è un’insorgenza di matrice comunista; la parte Sud della Thailandia è afflitta da un movimento terroristico non ben identificato, che dal 2004 ad oggi ha causato 4000 morti; infine in Asia Meridionale ci sono movimenti che hanno legami con al-Qaida. A questi si aggiungono i contenziosi marittimi nelle isole Curili; nelle isole Dokdo/Takeshima; nelle isole Senkaku/Diaoyu; nelle isole Paracel; nelle isole Spratly”.
Prima di concludere il suo intervento il generale Lombardi ha affermato: “il centro strategico nel corso dei secoli tende a muoversi sulla base dell’andamento del sole. Quindi la mia domanda è: Il centro del mondo di domani sarà l’Asia-Pacifico?”.
L’Italia esporta verso l’Asia-Oceania il 40% di quello che esporta in Germania, come ha sostenuto il ministro plenipotenziario Andrea Perugini, il quale ha aggiunto: “Ci proiettiamo in quell’area con un’ottica strategico bilaterale, in un’ottica di promozione e mantenimento della stabilità. Il Vietnam è un’economia emergente ed è il nostro secondo partner commerciale nell’area dopo Singapore, quindi è per noi un Paese molto importante”.
Il ministro plenipotenziario Perugini ha inoltre anticipato che a Milano a metà ottobre saranno presenti 49 Capi di Stato e di Governo. “È un vertice biennale – ha affermato – dal titolo “Partenariato responsabile per la crescita sostenibile e la sicurezza”, sarà un momento di riflessione. C’è la consapevolezza di rendere nota all’opinione pubblica la maggiore crescita economica di alcune Nazioni. L’Italia con il vertice vuole valorizzare agli occhi dei Paesi asiatici lo sforzo sul piano economico e finanziario e di rilancio della crescita”.
Il Director of Asia and Middle East Division delle Nazioni Unite Nakamitsu in visita a UNIFIL
gennaio 22, 2014