A conclusione dell’anno vasariano, celebrato per i 500 anni dalla nascita di Giorgio Vasari (1511-1574), la Società Dante Alighieri e l’Accademia Nazionale di San Luca promuovono una giornata di studi sul grande pittore, architetto e storico dell’arte aretino.
Lunedì 5 dicembre a Roma si terrà un convegno articolato in due sezioni principali: la prima che si svolgerà a partire dalle ore 10.30 a Palazzo Firenze (piazza Firenze 27), cinquecentesca sede della Società Dante Alighieri, sarà incentrata sulla figura di Vasari studioso e scrittore.
Alessandro Masi modererà gli interventi di Amedeo Quondam (“Vasari e la Virtù”), Claudio Strinati (“Le nozze di Ester e Assuero come esemplificazione del sapere vasariano”) e Antonio Vannugli (“Jacopo Zucchi, ritrattista e non”). Seguirà la visita guidata nelle stanze affrescate di Zucchi a Palazzo Firenze.
La seconda che inizierà alle ore 15 presso l’Accademia Nazionale di San Luca (piazza dell’Accademia di San Luca 77), sarà dedicata all’attività artistica e architettonica di Vasari.
Francesco Moschini coordinerà le relazioni di Claudia Conforti (“La sfida dei 100 giorni: architettura e immagine”), Nicoletta Baldini (“Nuovi documenti per la ricostituzione della collezione di dipinti e sculture di Giorgio Vasari”) e Francesca Fumis (“Il corridoio vasariano: costruzione e usi”). Con l’occasione saranno visitabili le Gallerie Accademiche.
Formatosi nella città dei Medici sulle tendenze manieriste, Giorgio Vasari viene a Roma per approfondire la conoscenza dell’arte classica; frequenta la cerchia letteraria ed erudita del cardinal Alessandro Farnese, ottenendo importanti commissioni negli ambienti papali.
A Firenze è chiamato e apprezzato per le sue doti di scenografo e artista di corte. È interprete del rinnovamento di Firenze auspicato da Cosimo I, con la sistemazione degli Uffizi e la ristrutturazione di palazzo Vecchio e fonda insieme ad altri l’Accademia del Disegno, raccogliendo la tradizione della trecentesca Compagnia dei Pittori.
Nel 1550 pubblica la prima edizione della sua celebre opera “Vite de’ più eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani”. Riedita nel 1568, l’opera rimane a lungo insuperata per la vastità di documentazione, la capacità di lettura e la ricchezza del linguaggio.