In Sicilia, la strada statale 185, che collega il versante tirrenico della provincia di Messina con la Valle dell’Alcantara, è stata trattata con diserbante a base di glifosate dall’effetto nocivo e cancerogeno. La denuncia arriva dalla dottoressa Ermelinda Simone, biologa, che il 21 aprile percorrendo la strada statale 185 si è imbattuta in un cartello dell’Anas che riportava la scritta “Anas – Attenzione. Strada trattata con diserbante. (A base di Glifosate)”.
La strada, che ha inizio a Terme Vigliatore, comune del messinese, risale lungo la valle del torrente Mazzarrà giungendo attraverso gli abitati di Mazzarrà Sant’Andrea e Novara di Sicilia alla Sella Mandrazzi da dove ridiscende fino a Francavilla di Sicilia. Da qui la strada percorre la valle dell’Alcantara lambendo il territorio del parco fluviale fino a Giardini-Naxos.
La dottoressa Simone di fronte alla comunicazione da parte dell’Anas e sapendo bene che il “glifosato” è nocivo e cancerogeno, questa mattina 23 aprile ha scritto all’Assessore Regionale alla Sanità, Lucia Borsellino; all’Anas; al direttore generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina; al sindaco di Mazzarrà Sant’Andrea, Salvatore Bucolo; al sindaco di Novara di Sicilia, Girolamo Bertolami; al sindaco di Francavilla di Sicilia, Pasquale Monea.
A spingere la dottoressa Ermelinda Simone a scrivere la lettera, come la stessa afferma, è la “coscienza civica, l’amore per il mio paese ed il rispetto per il prossimo che a quanto pare di questi tempi sono una merce rara, ma soprattutto scrivo questa lettera dopo aver visto una persona incinta intenta a raccogliere finocchio selvatico nell’area trattata”.
Nella missiva la Simone evidenzia che il glifosato “verrà sicuramente inalato da persone ignare che crederanno di respirare aria pura; entrerà nella catena alimentare dell’uomo sia direttamente con l’inquinamento delle falde acquifere e con la raccolta della minestra selvatica, che indirettamente poiché pascolano mucche, ovini e caprini; causerà enormi danni all’apicoltura, per la mortalità delle api e per la distruzione delle fioriture primaverili con avvelenamento del miele e del polline; distruggerà un equilibrio biologico, una biodiversità creata con tanta fatica, che garantisce l’aspetto e la funzionalità delle scarpate stradali”.
“Mi chiedo – scrive Ermelinda Simone – chi ha ordinato questi trattamenti, ha la vaga idea degli effetti dell’uso massiccio e su larga scala del GLIFOSATE sull’ambiente e sulle persone? Perché le autorità competenti territoriali e non, non informano in modo adeguato chi si trova a percorrere la Strada Statale in questione? Chi leggendo il cartello è in grado di appurarne il pericolo? Chi difenderà il GLIFOSATE mangerà, o farà mangiare volentieri ai propri figli, un piatto di minestra raccolta dopo tale trattamento?”.
“Non oso immaginare – conclude nella lettera – quante persone nel giorno di pasquetta si siano messi a raccogliere minestra. Le autorità competenti dovrebbero vietare l’uso, sul proprio territorio, di diserbanti in qualità di garanti dei diritti inviolabili della salute e dell’ambiente salubre (art. 9 e 32 della Costituzione Italiana)”.
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novembre 7, 2011