(di Anthony Brown) – I rappresentanti degli Stati Membri dell’Unione si sono dati appuntamento oggi per decidere sulla elezione dei vertici delle Istituzioni europee.
Mentre l’attuale presidente del Consiglio europeo Herman Van Rampuy sarebbe più incline a eleggere solo l’Alto Rappresentante per la Politica estera, un certo numero di Paesi membri sarebbe più favorevole alla elezione di un “pacchetto” di cariche comprendenti tra l’altro anche la posizione del presidente del Consiglio.
Il collegio dei Commissari europei e la carica di Alto Rappresentante dovranno essere designati prima della seduta del Parlamento europeo di settembre, anche se teoricamente Van Rampuy manterrà la sua carica fino a novembre.
I possibili candidati, almeno fino a lunedì scorso, erano il Commissario europeo Kristalina Georgieva, del partito popolare europeo, e il ministro degli esteri italiano, Federica Mogherini.
La visita del Ministro Mogherini al Cremlino, anche a nome della presidenza italiana della Ue, dal ministro degli Esteri Sergei Lavrov, in piena discussione di nuove sanzioni contro gli interessi economici oltre che diplomatici di Mosca, e dopo che lo stesso ministro la settimana scorsa ha invitato Putin ad un summit a Milano, è stata colta al volo da tutti quelli che, cavalcando le perplessità di forti sostenitori di sanzioni dure contro il Cremlino quali Lettonia, Estonia, Lituania e Polonia, non gradiscono l’ingerenza italiana nella politica estera della UE. Lo pubblicizza a chiare lettere un articolo recentissimo del Financial Times, che cita fonti della diplomazia Ue.
Un’ulteriore conseguenza negativa della visita a Mosca del Ministro è stata determinata dall’uscire allo scoperto sul gasdotto South Stream. Lo stesso, a detta della titolare della Farnesina, è un progetto «di significato strategico per noi perché aiuterà a diversificare le rotte per le forniture del gas russo, rafforzando alla fine la sicurezza energetica sia per il nostro Paese sia per l’Ue».
Peccato che nelle ultime settimane l’Ue abbia bloccato in Bulgaria il progetto considerato uno stratagemma per affamare l’Ucraina e per controllare metà dell’Europa. La Bulgaria, peraltro, ha subito una crisi di governo anche per questo motivo.
Avendo dichiarato apertamente e in maniera inequivocabile gli interessi economici, anche se con una scelta dei tempi quantomeno discutibile, immagino che l’Italia, coerentemente, abbia puntato tutto sulle cariche da proporre per la nuova Commissione Europea.
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maggio 23, 2015