(di Anthony Brown) – Il Corpo Forestale dello Stato ha sventato un traffico illecito di rifiuti. Oltre due anni di indagini per ricostruire una fitta rete di aziende e imprenditori tra Benevento Napoli, Caserta e Avellino dediti al traffico illecito di sostanze pericolose che gravitava intorno a una discarica abusiva di oltre 10.000 metri quadrati in provincia di Benevento. Sono 22 gli indagati, 23 le ditte specializzate coinvolte e 11 le misure cautelari emesse nell’ambito dell’operazione condotta tra le province di Benevento, Napoli, Caserta e Avellino, che ha visto impegnati 150 uomini del Corpo forestale dello Stato della Campania.
L’attività investigativa, avviata nel gennaio 2011
dal Comando provinciale di Benevento e dal Comando Stazione di Montesarchio (BN), è stata condotta attraverso intercettazioni telefoniche, video riprese e numerosi servizi d’osservazione e controllo del territorio, documentando l’esistenza di una ramificata rete di attività organizzate dedite al traffico illecito di rifiuti speciali pericolosi, solidi e liquidi, che sarebbero stati interrati nei terreni della località “Stazione”, nel comune di Ceppaloni (BN).
Nella discarica erano stati sepolti oltre 10.000 metri cubi di rifiuti pericolosi
tra cui sanitari a rischio infettivo – siringhe usate, provette, aghi, flebo – mescolati dai gestori con altri rifiuti speciali provenienti prevalentemente da cantieri edili della vicina Benevento. Questi ultimi rifiuti venivano conferiti illegalmente da ditte compiacenti, che in tal modo traevano un consistente vantaggio economico risparmiando gli oneri del normale smaltimento. Inoltre, in un’area a valle dei terreni sequestrati, venivano sversati rifiuti liquidi che, penetrando nel terreno, sono causa dell’inquinamento delle falde acquifere sottostanti. L’azienda che gestiva la discarica, il cui giro di affari si aggirava intorno ai 2 milioni di euro, è risultata inoltre sprovvista di ogni autorizzazione amministrativa.
Nell’ambito dell’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli, sono state emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale di Napoli 11 ordinanze di custodia cautelare personale nei confronti di titolari di aziende e proprietari di terreni indiziati, a vario titolo, per la realizzazione di attività organizzate nel traffico illecito di rifiuti e nella gestione di discariche di rifiuti speciali pericolosi.
Il gestore della discarica è stato tradotto in carcere mentre quattro persone sono agli arresti domiciliari, tre sono sotto l’obbligo di divieto di dimora in Campania e altre tre hanno l’obbligo di firma presso la Polizia Giudiziaria. Sono stati, infine, notificati 22 avvisi di garanzia nei confronti di persone collegate a vario titolo al traffico. Sequestrati, oltre alla discarica sepolta, anche 36 autocarri. Hanno partecipato all’operazione, considerata la vastità della rete territoriale di illeciti, il Comando Provinciale di Benevento, il Comando Regionale della Campania e i Comandi Provinciali di Napoli, Avellino e Caserta, coordinati dalla Centrale Operativa di Napoli.
Il corpo forestale dello Stato non è nuovo ad attività investigative su scala nazionale volte a perseguire reati di disastro ambientale e associazione a delinquere finalizzata all’attività organizzata di traffico illecito di rifiuti pericolosi.
Una precedente operazione, condotta nelle province di Reggio Calabria, Brindisi e Lecce, ha portato all’arresto di 10 persone nell’ambito di una vasta operazione. Circa 100mila le tonnellate di rifiuti smaltiti illecitamente per un profitto di oltre 6milioni di euro l’anno.