(di Roberto Falaschi) – Il XX secolo è stato il secolo delle ideologie fisicamente violente che hanno scatenato tra le più sanguinose guerre nella storia dell’umanità. Questo sanguinario scontro ideologico ha dato l’avvio a partire dagli anni cinquanta del secolo passato ad una nuova concezione di governo delle genti, ossia quella che attualmente è diventata l’Unione Europea.
Essa prese le mosse all’indomani del Secondo Conflitto Mondiale con l’incontro di tre capi di governo, Adenauer, De Gasperi e Shuman, tutti di lingua tedesca, che s’intesero perfettamente avviando un meraviglioso progetto che nel corso dei decenni è stato totalmente snaturato nella sostanza fino a divenire un sistema opprimente. Purtroppo questo è il destino che affligge molto spesso i bei progetti.
E’ interessante cercare le similitudini tra l’U.E. ed il sistema totalitario installato in Russia nel 1917 a seguito di quella rivoluzione che dal calendario giuliano in uso in Russia all’epoca prende il nome di “Rivoluzione d’ottobre”, ma che avvenne a novembre.
Le considerazioni che seguono prendono lo spunto da dichiarazioni e commenti di vari dissidenti ed in particolare di Vladimir Boukovsky, da cui si evince che l’U.E. appare il proseguo della scomparsa U.R.S.S., ossia finita questa se ne costruisce un’altra apparentemente diversa, ma di fatto altrettanto soffocante e fallimentare.
L’U.R.S.S. era governata da quindici persone non elette, esattamente come l’U.E. è diretta da due dozzine di persone scelte dall’apparato, che deliberano a porte chiuse, sono inamovibili e non debbono rendere conto ad un elettorato, esattamente come gli omologhi del Politburo.
L’U.R.S.S. aveva l’eletto Soviet Supremo che si limitava ad approvare le decisioni del Politburo, proprio come il parlamento Europeo che, seppur votato dai cittadini, è incompetente ad adottare decisioni divergenti da quelle impostegli dal Consiglio. Addirittura per essere certi che non si sviluppino dibattiti ostili alle decisioni dettategli, il tempo di parola dei singoli gruppi è limitato e spesso inferiore ad un minuto per oratore.
L’U.E. possiede migliaia di eurocrati con emolumenti altissimi, innumerevoli bonus, immunità dalla giustizia, trasferimenti ed avanzamenti di carriera svincolati dai meriti. Esattamente come avveniva nel regime sovietico.
L’U.R.S.S. fu progressivamente creata con la costrizione e la violenza e se l’U.E. non è stata formata con gli stessi metodi, cionondimeno si è avuta coercizione e pressione economica.
Fintanto che si è espansa l’Unione Sovietica è sopravvissuta, mentre il declino è iniziato quando ha cessato di ingrandirsi, così come sicuramente avverrà per l’U.E. quando smetterà di incorporare nuovi stati.
Fine dell’Unione Sovietica e dei partiti comunisti, da lei ideologicamente gestiti, erano la creazione dell’“uomo nuovo” e del“Popolo Sovietico”, nuova entità sovranazionale, con l’obliterazione del passato storico e culturale dei diversi popoli.
Non dissimile è il programma dell’U.E. che intende abolire dalla memoria delle genti il concetto stesso di sentimento nazionale inducendo a vivere in un ambiente “europeo” assolutamente al di fuori del sentire dei cittadini dei paesi membri.
Oltre sette decenni di sistema sovietico hanno generato alla sua fine entro i suoi ex confini più conflitti etnici di quanti con innumerevoli massacri e privazioni ne abbia evitati dimostrando chiaramente il fallimento dell’azione volta a far scomparire lo “Stato nazione”, che è ciò che intende portare avanti l’U.E. adducendo che solamente grazie alla sua esistenza si sono evitate guerre tra i suoi membri.
Il sistema sovietico, in base al dato di fatto che più Stato più corruzione, era assolutamente corrotto come parimenti sta diventando l’Europa di Bruxelles che parimenti riduce al silenzio e castiga tutti coloro che vi si oppongono.
Forse si scopre una diversità dal momento che in Europa non vi un arcipelago gulag. Certo non esistono campi di concentramento, ma come possiamo definire quel sistema coercitivo che è il “politicamente corretto” che obbliga ad un pensiero unico e che ostracizza quanti esprimono liberamente il loro pensiero su questioni quali la razza, il genere, oppure discordano dalle idee “approvate” a Bruxelles? Si tratta di una perdita di libertà che anziché segregare il corpo aggredisce il “libero pensiero” riducendo a schiavitù mentale.
Non credo sia azzardato sostenere che l’Unione Europea sia ideologicamente il vecchio modello sovietico in versione occidentale e parimenti porta in grembo il germe che la distruggerà. Purtroppo quando ciò avverrà, al crollo seguirà un’immane distruzione con infiniti problemi etnici ed economici che sfoceranno certamente in conflitti, locali, ma sanguinosi come sono le guerre civili, perché la maggioranza avverranno all’interno degli stati nazioni attuali. L’Italia fin da ora può dare un’idea delle separazioni che si creeranno.
Il sistema sovietico non era riformabile dal suo interno, ma poteva solamente essere distrutto dall’esterno o autoeliminarsi come di fatto è avvenuto. Purtroppo come si è andata formando l’U.E. non è facilmente, se anche, riformabile, ma sin da ora i singoli stati dovrebbero tutti iniziare a manifestarsi quali portatori di interessi nazionali rifiutandosi di accettare supinamente i diktat di quelle due dozzine di eurocrati irresponsabili di fronte ad un elettorato. Solo così sarebbe forse possibile evitare la catastrofe che l’Unione europea ci prepara. Anzi che ci ha già preparato dandoci l’euro moneta ufficialmente priva di una banca centrale, ma che in realtà segue il volere della Bundesbank.
Nel 1942 il ministro dell’economia del Terzo Reich Walther Funk propose un piano per la sistemazione economica dell’Europa a guerra finita ed esso prevedeva anche la “moneta generale”, le cui caratteristiche coincidono in gran parte con quelle dell’euro. Funk fu processato e condannato dal Tribunale Speciale di Norimberga.
Vuoi vedere che l’Unione Europea è forse divenuta il prodotto di due sistemi totalitari…
In fin dei conti gli ex dissidenti del sistema sovietico sostengono di aver vissuto nel nostro futuro. Approfittiamo della loro esperienza e corriamo ai ripari cercando di limitare i danni.
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