A Viterbo, alla presenza del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale Claudio Graziano, è stato celebrato il 62° Anniversario della costituzione dell’Aviazione dell’Esercito.
Tra i “baschi azzurri” erano presenti, il Generale Roberto Bernardini, Comandante delle Forze Operative Terrestri, il Generale Giangiacomo Calligaris, Comandante dell’Aviazione dell’Esercito.
Il Generale Graziano ha ringraziato, tra gli altri, il Sindaco della città di Viterbo, Giulio Marini, il Prefetto, Antonella Scolamiero, il Vescovo Monsignor Lino Fumagalli e il Presidente della Provincia, Marcello Meroi che, “partecipando a questa cerimonia, in linea con quella che è la sobrietà imposta dal ridimensionamento delle spese, testimoniano l’ospitalità e l’affetto della città di Viterbo all’Esercito”.
A seguire ha rivolto un doveroso pensiero ai familiari dei caduti in operazione “che sono l’esempio a cui ci riferiamo, il simbolo del sacrificio verso il Paese e di amore verso la Patria”.
Il Generale Graziano nel suo discorso, ha sottolineato: “Il contributo fornito all’elicottero A-129 Mangusta, che nel teatro afghano ha dato prova di elevala letalità d’ingaggio, minimizzazione dei danni collaterali e eccezionale capacità di operare a stretto contatto con le forze sul terreno“.
Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito ha poi concluso ricordando tutte le missioni dall’Iraq alla Somalia dall’Afghanistan al Mozambico nelle quali l’Aviazione dell’Esercito ha fornito un determinante contributo.
Nell’ambito della cerimonia militare sono state consegnate, dal Generale Graziano, una Medaglia d’Argento al Valore dell’Esercito, al Maggiore Carmine Bertolino e una Medaglia di Bronzo al Valore dell’Esercito, al Primo Maresciallo Luogotenente Luciano Corsi. Il Prefetto di Viterbo, Antonella Scolamiero, ha invece insignito di Medaglia d’Argento al Valor Civile, il Sergente Francesco Zampino.
L’Aviazione dell’Esercito nasce il 10 maggio 1951, la più giovane specialità della Forza Armata, e si è affermata rapidamente fino a diventare, oggi, una componente determinante e insostituibile dell’Esercito.
Nei teatri di operazione i baschi azzurri sono sempre presenti, operando spesso in condizioni di indeterminatezza ed elevato rischio: dalle prime esperienze il Libano alla Namibia, dalla Somalia al Mozambico, dai Balcani all’Iraq e all’Afghanistan.
Proprio in Afghanistan, l’Esercito esprime il proprio sforzo principale impiegando 21 elicotteri che svolgono compiti di trasporto, ricognizione e scorta armata, in piena sinergia con le truppe schierate sul terreno.
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novembre 3, 2015