Nella sontuosa e autorevole sede della Zunft zur Waag (Corporazione della Bilancia) di Zurigo, il 2 gennaio, giorno di apertura dell’anno sociale del sodalizio fondato nel lontano 1336, è stata presentata ai soci e ai simpatizzanti la pubblicazione Zurigo e l’Italia.
Gli autori, Philippe Welti e Tindaro Gatani, passano in rapida rassegna le fasi salienti della secolare storia delle relazioni tra la Città della Limmat e il Bel Paese, soffermandosi sui fatti e sugli avvenimenti che hanno visto grandi personalità zurighesi attive nella vicina Penisola.
Il volume, illustrato – come spiega il Maestro della Corporazione René Kalt, nell’Introduzione – è dedicato specialmente a Milano, Venezia, Bergamo, Napoli e Roma senza tralasciare i collegamenti storici con altre città.
Partendo dall’antica Zurigo, la Turicum dei latini, il cui primo cittadino, ricordato dalla storia, è stato il romano Unio, un liberto dell’Impero, sovrintendente del locale posto doganale, la ricerca fa un salto fino al Rinascimento, che ha richiamato tanti Svizzeri in Italia, e quindi agli eventi delle Guerre d’Italia, tra la fine del XV e gli inizi del XVI secolo.
Nella loro inarrestabile marcia verso Sud, gli Svizzeri erano diventati padroni del Ticino e Signori della Lombardia, insediando, il 29 dicembre 1512, sul Ducato di Milano il giovane Ercole Massimiliano Sforza, figlio di Ludovico il Moro che, nel 1499 a Novara, loro stessi avevano consegnato ai Francesi.
Quest’anno ricorre il 500° anniversario della Battaglia di Marignano, meglio conosciuta come Battaglia dei Giganti, nella quale le armate svizzere, il 13 e il 14 settembre 1515, furono battute da quelle franco-veneziane. Quello scontro segnò la fine dell’intervento militare della Confederazione all’estero e favorì l’inizio sia della neutralità che della Riforma.
A Marignano c’era, infatti, come cappellano militare dei soldati di Glarona Ulrico Zwingli, il futuro grande riformatore.
Della figura e dell’opera del fondatore della Riforma zurighese si occupa, in appendice, David Vogelsanger con un approfondito saggio su Ulrich Zwingli come cappellano militare in Lombardia. A Marignano le truppe svizzere erano comandate da Marco Röist, il borgomastro della Città della Limmat, che si distinse per l’ordinata ritirata dopo la disfatta e fu, poi, nominato capo delle guardie svizzere in Vaticano, carica che egli accettò lasciando la reggenza a suo figlio Kaspar, che divenne comandante effettivo dopo la morte del padre nel 1524.
E Kaspar Röist si sarebbe distinto, nel corso del Sacco di Roma nel 1527, immolandosi, insieme a 147 delle 189 guardie svizzere, per permettere a papa Clemente VII di mettersi in salvo in Castel Sant’Angelo.
Con Marignano non finiva però il servizio mercenario all’estero, nel quale, tra gli altri, si distinse lo zurighese Hans Rudolf Werdmüller, divenuto generale delle truppe veneziane in Dalmazia e nel Mediterraneo orientale. Dal Seicento in poi, le relazioni con l’Italia assunsero carattere soprattutto commerciale e culturale, con la fondazione di filiali di ditte zurighesi a Bergamo e a Venezia e poi con l’insediamento delle industrie tessili nel Napoletano, che videro impegnati tanti fabbricante di Zurigo e del suo Cantone.
Quei rapporti si rafforzarono dopo l’Unità d’Italia quando, tra i tanti, giunse a Milano, divenuta sede di rappresentanza delle industrie elvetiche, anche Ulrico Hoepli, che vi fondò la sua celebre casa editrice.
Quelle tra Zurigo e l’Italia sono state anche relazioni umane strette e proficue, come dimostrano il forte travaso di immigrati e gli atti di solidarietà, testimoniati anche dalla creazione del Centro Educativo Italo-svizzero (CEIS) fondato e diretto dalla zurighese Margherita Zöbeli nella Rimini distrutta all’82% nel corso della seconda Guerra mondiale.
La copertina è dedicata al padiglione svizzero della prossima esposizione mondiale, e per questo il titolo sul dorso è Zürich und Italien. Historische Beziehungen von Turicum bis Expo Milano 2015.
Il volume sarà, infatti, presente anche all’Expo Milano 2015, dove la Città della Limmat si presenta con “Un sorso di Zurigo“, con progetti e tematiche riguardanti l’acqua nel Mondo, e per una grande manifestazione dedicata all’alimentazione non è poco.
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